Molto prima dell’invenzione della carta, gli esseri umani lasciavano dei segni nell’ambiente circostante per comunicare informazioni in modo visivo. Questi segnali erano essenziali soprattutto per riuscire a orientarsi facilmente nello spazio. Con il passare del tempo, si è consolidato un significato comune collegato a questi simboli; rappresentato al giorno d’oggi dalla disciplina del Graphic Design Ambientale (EGD – Environmental Graphic Design).
Questo settore è relativamente moderno ed è stato formalizzato negli ultimi 40 anni. Precedentemente veniva associato all’architettura e denominato Grafica Architetturale. Esponenti di questa disciplina hanno capito che c’erano molte differenze tra la propria professione e quella di un grafico tradizionale, in quanto il Graphic Design Ambientale include la pianificazione e comunicazione di informazioni su oggetti tridimensionali all’interno di uno spazio. Nel 1973 viene creata la Società per il Graphic Design Ambientale (SEGD).
Il Wayfinding Design è una branca dell’EGD. Questo si divide infatti tra Wayfinding Design, che orienta gli utenti in uno spazio ed aiuta a navigarlo, Interpretazione, che raccoglie informazioni a riguardo dello spazio, e Posizionamento (Placemaking), che crea l’immagine distintiva dello spazio.
Wayfinding Design: il design grafico per orientare