#Powercolors: Storia del rosa Barbie

#Powercolors: Storia del rosa Barbie

Giovanni Blandino Pubblicato il 11/3/2023

L’estate del 2023 ce la ricorderemo per molte cose, tra queste cose c’è un colore: il rosa Barbie.

Chi non conosce Barbie? La bambola – o meglio la linea di bambole – creata nel 1959 dall’azienda statunitense Mattel è probabilmente il giocattolo più famoso al mondo. Ora, grazie anche al successo planetario del film Barbie diretto da Greta Gerwig, ha raggiunto la forma di icona transgenerazionale.

Immagine tratta dal film “Barbie”. Proprietà di Warner Bros.

Sia nella produzione del film che nell’intensa campagna promozionale che ne ha accompagnato l’uscita a farla da padrone è stato il colore ufficiale di Barbie: il rosa Barbie. Se ne è usato talmente tanto che alcune notizie apparse sui giornali avvertivano di una scarsità di rosa a livello globale. “Nel mondo non c’è più rosa!,” gridavano allarmati alcuni designer mentre fan entusiasti indossavano i loro abiti rosa Barbie per andare al cinema, Google omaggiava l’uscita del film con un “easter egg” colorato di rosa, le panchine di alcune fermate del bus di Los Angeles e Sydney diventavano rosa e molti altri marchi – come la serie di console per videogiochi Xbox della Microsoft – seguivano l’istantanea moda colorata per promuovere i propri prodotti.

Una panchina rosa Barbie a Los Angeles. Immagine: Moshe Isaacian/x.com

Ma sapevate che la Barbie non è stata sempre così rosa? E che il rosa nel Settecento era indossato indifferentemente da uomini e donne, proprio come oggi? E immaginavate che il rosa Barbie è in realtà uno dei più antichi colori sul nostro Pianeta? Scopriamo di più sulla storia di questo colore iconico il rosa Barbie –e sull’uso che ne ha fatto il brand Mattel.

Che colore è il rosa Barbie?

Il rosa Barbie ha un proprio codice Pantone, il sistema internazionale per la classificazione dei colori per la stampa. Il codice Pantone del rosa Barbie è 219C, si tratta di una tinta tra il rosa e il magenta, infatti è quasi un fucsia.

Il codice Pantone del Rosa Barbie.

Leatrice Eiseman, la direttrice del Pantone Color Institute, lo ha descritto come un “rosa caldo, molto vicino al rosso da cui prende il dinamismo, l’energia e l’aspetto teatrale, ma mitigato in modo da rendere tutti questi aspetti non così aggressivi”. Insomma, a detti di molti, è un rosa che non si può ignorare.

Spesso si dice che il rosa Barbie è proprietà della Mattel. Questo non è esattamente vero, almeno al momento. Mattel, infatti, ha cercato di registrare il rosa Barbie ma ancora non ci è riuscita – al contrario per esempio del turchese registrato dal marchio di gioielli Tiffany & Co. –, è comunque l’unica azienda che può usare questa particolare tinta per quel che riguarda il mondo delle bambole e i loro accessori.

In ogni caso, anche grazie al film del 2023, la distintività del rosa Barbie ha raggiunto il suo apice, tanto che in alcuni cartelloni pubblicitari non era riportato altro fuorché la data e il colore iconico della Barbie.

Un cartellone pubblicitario decisamente minimalista: un colore e una data. Immagine: adsoxford.co.uk

Al tempo stesso la Mattel cerca in ogni modo di proteggere l’uso esclusivo di questo colore: nel 1997 ha citato in giudizio la band musicale Aqua per aver utilizzato il rosa Barbie nel loro video, ma la causa è finita in un nulla di fatto. Oggi le cose andrebbero diversamente?

La Barbie non è stata sempre rosa

Curiosamente la Barbie non è stata sempre associata al colore rosa, o almeno non in maniera così preponderante da diventare il suo colore icona. L’uso estensivo del rosa Barbie per la famosa bambola Mattel iniziò solo negli anni Settanta.

La prima Barbie uscì nei negozi nel 1959: esattamente il 9 marzo fu presentata alla fiera dei giocattoli di New York al prezzo di vendita di 3$. Per l’epoca era una bambola di fascia alta e anche il suo aspetto era decisamente “di classe”: Barbara Millicent Roberts – detta Barbie – indossava un elegante costume intero bianco e nero.

A sinistra la prima Barbie, 1959. A destra la prima Barbie decisamente rosa, Barbie Superstar uscita nel 1977. Immagine: Mattel.com

Negli anni Settanta invece il packaging iniziò a sfoggiare in maniera predominante il famoso rosa. La scelta fu dettata dal marketing per aprire la bambola a un mercato ancora più definito di bambine pre-adolescenti. In particolare la prima Barbie tutta rosa fu Superstar Barbie, di seguito gli accessori divennero sempre più rosa: la sua auto per esempio – una stupenda Corvette color rosa – e arredi e architettura della sua casa da sogno. Solo a partire dal 1990, quindi, l’universo Barbie era incredibilmente rosa.

È da questo momento che Barbie e rosa iniziarono a diventare sinonimi. Il lungometraggio Barbie del 2023 corona questo accoppiamento di successo. Nel film il rosa – come sottolineato dalla regista Greta Gerwig – è fondamentale ed è pensato per essere talmente brillante da risultare “quasi eccessivo”. Sarah Greenwood, la designer del film, ha raccontato che gli addetti al colore hanno miscelato oltre cento tinte diverse, fino ad arrivare alla palette finale del film che conta circa 10 rosa diversi.

Il primo logo della Barbie. Immagine: blog.logomyway.com

C’è però un elemento della Barbie ad essere rosa fin dal primo momento: il logo. Anche se ha subito diverse trasformazioni di tonalità, fin dalla sua prima versione del 1959 il logo pensato dalla Mattel ha esposto il colore simbolo della bambola.

Il rosa è un colore controverso

La scelta del colore da parte del brand Barbie e il suo uso massiccio non appare così scontato se andiamo a scoprire la storia di questo colore. L’associazione tra il colore rosa e la femminilità è infatti una novità del XX secolo. Ma partiamo da un poco più lontano.

Nonostante il rosa sia probabilmente uno dei colori più antichi sul nostro Pianeta – alcuni scienziati infatti hanno scoperto una roccia color rosa Barbie risalente a oltre 1 miliardo di anni fa – è solo nel Settecento, in particolare alla corte francese, che il colore diventa per la prima volta di moda. E lo è sia per gli uomini che per le donne.

Il ristorante londinese Gallery Sketch rinnovato nel 2014 e divenuto un manifesto del millennial pink. Immagine: domusweb.it

Ancora all’inizio del Novecento il rosa e il blu non avevano una chiara connotazione di genere: alcuni sondaggi dell’epoca citano il blu come il colore che dovrebbero indossare le ragazze. È solo nel corso del Novecento, anche grazie alle campagne di marketing e all’uso del colore da parte dei brand, che il rosa diventa un colore per ragazze e il blu per ragazzi.

Oggi l’identità del rosa è di nuovo rimessa in discussione dai brand stessi, a dimostrazione della vivacità di questo colore decisamente difficile da incasellare. A metà degli anni Dieci del Duemila sboccia ad esempio la moda del millennial pink, un rosa tra il salmone e il pesca che prende piede in tutte le forme e per tutti i generi divenendo, nel 2016, il colore dell’anno per Pantone.

Ora che ne avete scoperto la storia, vi piacerebbe usare il rosa Barbie in uno dei vostri progetti?