5 musei della carta da visitare questa estate in Italia

5 musei della carta da visitare questa estate in Italia

Giovanni Blandino Pubblicato il 7/12/2017

L’invenzione della carta arriva dalla Cina e no, non è stato il buon Marco Polo a portarla agli europei, ma gli arabi. In Europa le prime cartiere compaiono prima nelle arabe Sicilia e Spagna e poi, alla fine del milleduecento, in un piccolo centro ai piedi dell’Appennino marchigiano. Una cittadina che da quel momento diventerà sinonimo di carta in tutto il mondo: Fabriano.

È qui che nasce la storia della carta per come la conosciamo oggi: una storia fatta di tecnologie, di invenzioni — alcune nate per ingegno, altre per puro caso — di concorrenza, di commerci e di …. tanta, tanta acqua. L’acqua dei torrenti necessaria a muovere tutti i pesanti macchinari che lavoravano senza sosta nelle cartiere.

A raccontarvi questa affascinante storia di tecnica e artigianato, in Italia, c’è ancora qualcuno: sono i musei della carta. Abbiamo selezionato alcuni dei migliori per questo tour estivo che va dall’ingegnosa Fabriano, ai centri marinari di Amalfi e Genova, dalla “campagna” della Serenissima alla produzione delle antiche cartiere di sua Santità il Papa ad Ascoli Piceno… buon viaggio!

Il Museo della carta e della filigrana di Fabriano

La pila idraulica a magli multipli al Museo della carta e della filigrana di Fabriano. Copyright: Giorgio Pellegrini

Siamo nell’entroterra marchigiano, a 70 chilometri dalla costa adriatica. È a Fabriano che i mastri cartai hanno perfezionano la lavorazione araba della carta rendendola più veloce ed economica da produrre.
A ospitare il Museo della carta e della filigrana di Fabriano – unico nel suo genere in Europa – è l’ex convento di San Domenico. Entrati nelle ampie sale ci si trova davanti a una riproduzione della Gualchiera Medioevale Fabrianese: il complesso di macchine e tecnologie con cui, per secoli, si è realizzata la preziosa carta di Fabriano. Impressionante è vedere in azione i magli multipli che raffinano gli stracci, pronti a diventare presto carta.

Un consiglio: scegliete il tour con guida per non perdervi curiosi aneddoti raccontati con tanta passione.

Il Museo della carta di Amalfi

La macchina continua al Museo della carta di Amalfi. CC-BY SA flickr/Amphipolis

Ci spostiamo nella più meridionale delle ex repubbliche marinare: Amalfi. Stretta tra la montagna e il mare, Amalfi non si era fatta mancare la possibilità di produrre autonomamente la carta. Questa storia è celebrata dal Museo della carta di Amalfi.

Il Museo si trova nell’antica cartiera, risalente al XIV secolo. All’interno, stratificate, si possono vedere in azione le diverse tecnologie usate nei secoli per produrre la carta. Ad azionare i macchinari è l’acqua del vicino torrente Canneto. Tra le tecnologie in azione ci sono le olandesi: sono le macchine – più economiche ed efficienti – che nel 1600 sostituirono la pila a magli inventata dai fabrianesi.

Se vi appassionano le ricerche bibliografiche, vi consigliamo di dare un’occhiata a fonti, testi e mappe conservate presso la biblioteca del museo.

La Valle delle Cartiere

Il cilindro olandese al Museo della Carta di Toscolano Maderno. Copyright: Museo della Carta di Toscolano Maderno

Torniamo a nord. Come di consueto siamo vicino a un torrente, questa volta si chiama Toscolano, ma non si butta nel mare, bensì nel Lago di Garda. È la Valle delle Cartiere, in provincia di Brescia. Qui tra il XV e il XVI secolo si lavorava a pieno ritmo per rifornire di preziosa carta una delle più grandi potenze dell’epoca: la Repubblica di Venezia.

Il Museo della Carta di Toscolano Maderno ripercorre le tappe della storia della produzione cartaria, della stampa e del libro antico dalla fine del medioevo fino al Novecento. Da non perdere gli scavi archeologici provenienti dal resto della valle e gli antichi volumi a stampa della prima metà del Cinquecento.

Date anche un’occhiata alla programmazione annuale di laboratori e workshop e alle mostre in corso.

Il Museo della carta di Mele

La macchina continua al Museo della carta di Mele. Copyright: Museo della carta di Mele

Siamo di nuovo siamo nel territorio di una ex repubblica marinara: Genova. Il torrente che muoveva la manifattura della carta qui è il Leira e azionava senza sosta le ruote motrici dei magli.

Il Museo della carta di Mele conserva macchinari d’epoca posiziona ancora proprio lì dove hanno operato per secoli. Percorsi multimediali accompagnano chi ha deciso di visitare il museo, approfondendo tutte le fasi di produzione della carta con processi artigianali e industriali.

Prima di andare via non dimenticatevi di passare dal bookshop dove si vendono prodotti cartacei realizzati a mano, esattamente come nel Rinascimento.

Le Cartiere Papali di Ascoli Piceno

Volumi conservati nella Cartiera Papale di Ascoli Piceno. Copyright: Sissa Medialab

Chiudiamo il nostro tour tornando al punto di partenza: le Marche. Seguendo l’Appennino, siamo poco più a sud di Fabriano: ad Ascoli Piceno. Anche qui c’è un torrente – il Castellano – anche qui c’era un centro di potere: il Papato. La sede del museo è l’antica e restaurata Cartiera Papale, un vero e proprio polo manifatturiero rinascimentale. Nel museo si possono osservare i macchinari della cartiera del Settecento e la ricostruzione delle antiche macine di Porta Cartara.

Vi consigliamo di visitare anche gli altri poli espositivi della Cartiera, tra cui la mostra permanente e interattiva “Tutta l’Acqua del Mondo“. L’acqua, ormai lo abbiamo capito, era infatti fondamentale per la manifattura della carta.