Illusione ottica o anamorfosi: la nuova tendenza grafica

Illusione ottica o anamorfosi: la nuova tendenza grafica

Thibaud Genevois Franchi Pubblicato il 10/9/2019

Da sempre gli effetti ottici hanno destato l’interesse dei creatori. Il termine anamorfosi deriva dal greco “anamorphoûn” che significa trasformare. È un processo di illusione ottica che consiste nel vedere un’immagine che appare completamente deformata se guardata normalmente, le cui giuste proporzioni sono visibili solo osservandola da un’angolazione precisa (anamorfosi per allungamento) oppure, in modo indiretto, riflessa in uno specchio cilindrico, conico, ecc.

Immagine: Gorgone Medusa. Crediti: Mach505 e Ninja1

Il primo metodo ha fatto la sua comparsa nell’ambiente artistico in epoca rinascimentale, mentre “l’anamorfosi a specchio” si è sviluppata a partire dal XVII secolo. Da un punto di vista storico, si considera che questo principio di illusione ottica derivi dalle applicazioni dei lavori del matematico italiano Piero della Francesca. Uno degli esempi di anamorfosi più antichi e famosi è il quadro “Gli ambasciatori” di Hans Holbein, dipinto nel 1533. Esso, infatti, presenta un teschio nascosto in primo piano che può essere visto solo se ci si posiziona di lato.

Immagine: Gli ambasciatori. Crediti: National Gallery
Immagine: Gli ambasciatori  Crediti: National Gallery

Sebbene l’anamorfosi non sia una novità, essa continua a stupire e oggi è una vera tendenza, che artisti e grafici non esitano a utilizzare per nostro sommo piacere. In particolare possiamo citare Jonty Hurwitz, autore di un’opera atipica, la scultura “Kiss of Chytrid”, che rappresenta una rana in anamorfosi a specchio

Immagine: Kiss of Chytrid. Crediti: Jonty Hurwitz

C’è poi la “Piscina” di Julian Beever, realizzata nelle strade di Glasgow nel 2006. 

Immagine: Piscina Julian Beever. Crediti: Julian Beever
Immagine: Piscina Julian Beever. Crediti: Julian Beever

L’artista Scott VanderVoort, dal canto suo, ha realizzato un’opera dissimulata nelle strade di New York, in omaggio a David Bowie.

Più di recente, ad attirare l’attenzione sono stati i cerchi dell’artista contemporaneo svizzero Felice Varini, realizzati per celebrare i vent’anni dell’iscrizione al patrimonio mondiale dell’Unesco della Città di Carcassonne.

Immagine: Città di Carcassonne. Crediti: André Morin

Anche i centri commerciali e le aziende ne fanno uso. L’anamorfosi, infatti, è anche un modo per mettere in risalto la quotidianità. Nel 2017, il centro commerciale Bercy 2 aveva dato carta bianca a dodici artisti internazionali per realizzare un’esposizione di affreschi trompe-l’œil all’interno della sua galleria commerciale.

Immagine: Arty Bercy 2. Crediti: Manfred Stader e Nicolas Krief

L’azienda di biotecnologie Amoéba invece ha decorato i suoi locali a Lione realizzando l’anamorfosi del suo logo in un corridoio lungo 30 metri e alto 8.

Immagine: Amoéba. Crediti: Amoéba

Immagine: Amoéba. Crediti: Amoéba

Questo stesso principio ha ispirato anche l’ospedale Salvador a Marsiglia che ha inserito la parola “Rêve” (sogno, NdT) in uno dei suoi corridoi.

Immagine: Ospedale Salvador. Crediti: Ospedale Salvador
Immagine: Ospedale Salvador 2. Crediti: Ospedale Salvador

Anche Instagram l’ha impiegato in occasione del primo turno delle elezioni presidenziali francesi del 2012. La multinazionale ha infatti deciso di partecipare alla campagna creando diverse immagini a rappresentazione della pace, l’uguaglianza, la libertà o la fratellanza, sulla Passerelle Léopold Sedar Senghor, vicino alle Tuileries a Parigi.

Immagine:  Instagram elezioni presidenziali di Francia. Crediti: Instagram
Immagine: Instagram elezioni presidenziali di Francia. Crediti: Instagram

La pubblicità e la musica non sfuggono al fenomeno, come lo testimonia l’esempio dello spot per il profumo Lacoste L!VE che presenta un’anamorfosi immaginata dal famoso artista di strada francese Zoer.

https://www.youtube.com/watch?v=rUnEUXLQ2Go

Si ritrova questo processo anche nella campagna e nell’identità del canale russo 7TV, realizzato dal grafico svizzero Greg Barth, nonché nella clip “The writing’s on the wall” del gruppo rock americano Ok go noto per l’inventiva e l’eccentricità dei suoi videoclip.

Tuttavia l’anamorfosi non è solo grafica, è anche utile. Per la concettualizzazione e pianificazione dello spazio della galleria di collegamento dell’ampliamento dell’aeroporto di Lione, l’agenzia Graphéine aveva di fatto immaginato un design narrativo tramite anamorfosi per ridurre la sensazione di durata del percorso (250 metri). Il progetto, che non è stato scelto dall’aeroporto, metteva in risalto il fatto che avanzando avveniva la decostruzione dell’anamorfosi, si avvertiva una sensazione di velocità, alterando in maniera poetica le nozioni di spazio e tempo, riducendo al contempo la sensazione di durata del percorso.

Immagine: Aeroporto di Lione Saint-Exupéry. Crediti: Graphéine
Immagine: Aeroporto di Lione Saint-Exupéry. Crediti: Graphéine

L’utilità dell’anamorfosi si ritrova anche nella segnaletica stradale. Dipinto direttamente a terra, si ricorre a questo processo affinché gli utenti della strada abbiano una visione non deformata di un’immagine o di un testo quando si trovano a una determinata distanza. Un esempio classico è l’indicazione di una pista ciclabile che raffigura una bicicletta che sembra allungata verso l’alto quando la si guarda vista da sopra.

Immagine: Bus and bike. Crediti: Wikipedia

Infine, più di recente, nel mondo della street art, JR ha realizzato un’opera collaborativa chiamata “Il segreto della Grande Piramide”, con l’aiuto di 400 partecipanti, dando vita così al suo più grande collage mai installato prima. Dopo aver fatto sparire la Piramide del Louvre nel 2016, l’artista francese, noto a livello globale per i suoi collage fotografici, questa volta ha progettato un’anamorfosi in occasione del 30o anniversario del monumento emblematico immaginato da Ieoh Ming Pei, festeggiato lo scorso marzo.

Immagine: JR Louvre disappears. Crediti: JR
Immagine: JR Louvre disappears. Crediti: JR

Il museo più frequentato al mondo ha quindi mostrato un gigantesco trompe-l’œil che rappresentava in modo simbolico le fondamenta della Piramide della Cour Napoléon.

Immagine: JR Louvre disappears. Crediti: JR