6 graphic designer da seguire (assolutamente!)

6 graphic designer da seguire (assolutamente!)

Alessandro Bonaccorsi Pubblicato il 3/19/2018

Noi graphic designer (o grafici come ci chiamano tutti) studiamo, partecipiamo agli eventi, commentiamo i lavori dei colleghi nei forum e sui social, navighiamo su internet, frequentiamo portali come Behance e Dribble per guardare cosa fanno gli altri, ma poi, sappiamo chi seguire davvero, quali sono i progettisti e i designer più importanti, quelli che tracciano la linea e i sentieri per chi verrà dopo?

Chi ha studiato grafica magari conosce i progettisti più importanti degli anni 90 e forse si è perso sia quelli di un passato remoto che quelli di maggior impatto degli ultimi anni.
Questa breve lista, per forza imparziale e non esaustiva, serve proprio per ricordare quelli che sono 6 tra i più importanti, non necessariamente i più famosi o acclamati.

1) Debbie Millman

https://www.debbiemillman.com/

È famosa non solo per il suo lavoro di designer (ha progettato per brand molto importanti, come si vede dal suo portfolio), ma anche per il suo lavoro di divulgatrice attraverso l’imperdibile podcast Design Matters. È un esempio di come il graphic design non sia fatto solo di disegno e grafica, bensì pensiero e parole, divulgazione e riflessione, come non lo si debba considerare solo una palestra dove mostrare la propria bravura ginnica, bensì una disciplina pensata, progettata e molto ragionata.

 

2) Chipp Kidd

https://chipkidd.com/home/

È considerato il più eclettico, inventivo e folle designer di copertine di libri. Sua è la copertina di “Jurassic Park” di Michael Crichton divenuta poi il famosissimo marchio del film. Tutto è possibile nelle sue copertine, tutto può succedere, tutto può tornare utile alla sua idea di design fuori dagli schemi: fotografie, oggetti, disegni, font e caratteri scritti a mano. Il suo stile è non avere stile, il suo obbiettivo è rompere gli schemi, trovare il colpo di genio, stupire il pubblico.
Il suo design pop e eccessivo, a volte mostruosamente kitsch!, lo si può considerare come l’opposto del tipico razionalismo della grafica moderna come ce l’hanno insegnata a scuola!
E solo per questo lo si deve considerare un modello sano da seguire per un giovane designer.

La copertina originale del libro Jurassic Park del 1986, con l’inconfondibile silhouette disegnata da Chipp Kidd
Fonte https://www.huffingtonpost.com/2013/09/23/new-chip-kidd-book_n_3975230.html

3) Zuzana Licko

Un mito per tutti quelli che amano i font: è la cofondatrice di Emigre, uno degli studi di progettazione font più innovativi al mondo. La loro rivista è stata (ed è tutt’ora) una delle cose meglio disegnate con il solo uso di font che si possa trovare al mondo.  Quando uscì il primo numero, nel 1984, il design dei font era ancora legato alle caratteristiche dei caratteri da tipografia, e quindi si rifaceva a dei canoni antichi di secoli. Non che da allora quei canoni non siano più validi, ma grazie alla progettazione digitale i font hanno cambiato letteralmente forma, trovando nuove grazie e nuovi bastoni, forme inconsuete ed eleganze nuove.

Basta dare un’occhiata al portfolio di Emigre per capire quanto sia stata importante Zuzana Licko per il graphic design.

4) Alex Trochut
https://alextrochut.com/

Spagnolo, trentenne (è nato nel 1981), il suo design è sintomatico della strada intrapresa dalla grafica degli ultimi dieci anni: un miscuglio di tecnologia e artigianalità, di modellazione 3d e illustrazione, di fotografia, Lettering e disegno, di realtà e immaginazione. Un continuo crossover in cui la grafica da bidimensionale diviene tridimensionale e i colori puntano a catturare il pubblico senza temere di “colpirlo” con effetti psichedelici e organici.

5) Taku Satoh
https://www.tsdo.jp/

Il Giappone è da sempre una terra florida di graphic designer di eccellenza che si attengono ad una concezione Zen della progettazione. Taku Satoh è uno dei migliori interpreti della via nipponica alla grafica, fatta di minimalismo, spazi vuoti, intervalli, sobrietà. L’obiettivo è catturare con poco: quindi quel poco deve essere clamorosamente efficace. Dal 2000 collabora con il marchio di moda Issey Miyake. Dopo tutto questo eccesso, un po’ di quieta grafica minimale ci vuole.

Fonte https://www.elledecor.it/news/campagna-pubblicitaria-pleats-please-issey-miyake-takuh-satoh 

6) Stefan Sagmeister
https://sagmeisterwalsh.com/ 

Forse è un nome scontato, dato che è uno dei più acclamati designer degli ultimi venti anni.  L’austriaco trapiantato a New York ha mescolato la body art, le installazioni, il writing con il design, ottenendo dei risultati rivoluzionari: dopo di lui il graphic design, l’art direction, la fotografia, l’arte, l’illustrazione non hanno più confini. E il grafico da semplice organizzatore di testi e linee, è diventato un artista. Qualcuno potrà obiettare che il suo è un lavoro da art director, ma il suo amore per il disegno dei caratteri (disegnati a mano o realizzati con espedienti e trovate bizzarre) che lo aiutano a comunicare messaggi non banali, testimoniano in modo convincente che siamo di fronte d un progettista, seppure fuori dalle righe.
La grafica è anche questo.