Riepilogo Contenuti
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Origini e storia del simbolo
Le origini del simbolo sono avvolte nel mistero. Il primo ritrovamento è in ambito religioso, in una traduzione bulgara di una cronaca greca del 1345. Nel documento scritto a mano, oggi custodito nella Biblioteca Apostolica Vaticana, è riportato il simbolo @ al posto della A maiuscola nella parola Amen. Rimane però un mistero come mai sia stata adottata in questo contesto.![](https://www.pixartprinting.it/blog/wp-content/uploads/2020/12/Constantine-Manasses-Scanned-from-book-_Miniatures-from-the-Manasses-Chronicle_-Ivan-Duichev-_Bulgarski-hudojnik_-Publishing-house-Sofia-1962.jpg)
L’@ entra nella modernità
A cambiare completamente la storia della @ e a decretarne la futura fama fu il programmatore Ray Tomlinson, riconosciuto come l’inventore dell’email. Nel 1971, trovandosi di fronte alla necessità di scegliere un glifo da usare tra lo user name e l’indirizzo di destinazione, al fine di spedire un messaggio creato da un utente e destinato ad un altro attraverso l’Arpanet, Tomlinson scelse la @, in quanto scarsamente usata nella programmazione fino a quel momento. La scelta è particolarmente azzeccata, in quanto @ in inglese si legge come “at” (“a”, moto a luogo).![](https://www.pixartprinting.it/blog/wp-content/uploads/2020/12/ray-tomlinson.jpeg)
Usi del simbolo @
Come precedentemente indicato, in inglese la @ è ancora oggi usata in contesto commerciale per indicare il prezzo, sebbene non sia un uso accettato nella tipografia standard. L’uso nel contesto di indirizzi email è sicuramente il più comunemente riconosciuto oggigiorno. Sempre più comune è l’utilizzo all’interno di piattaforme di blogging, forum e social network, per indicare i nomi utente (es @mariorossi), e spesso è utilizzato nelle risposte ad un utente specifico, o per richiamarne l’attenzione. In inglese spesso la @ è utilizzata come sinonimo di “at” per indicare la location di eventi.Curiosità sul design della @
Essendo l’origine della chiocciola non accertata, è difficile tracciare una storia dell’evoluzione del suo disegno. È solo da qualche decennio, infatti, che viene inclusa in ogni carattere tipografico e che dunque il suo disegno è stato progressivamente formalizzato. Il design più comune è sicuramente caratterizzato da un “a” con asta verticale diritta, anche quando il carattere prevede una lettera “a” con “goccia”, circondata dal prolungamento circolare dell’asta. La scelta della “a” con asta verticale diritta consente una maggiore leggibilità e chiarezza, a fronte di uno spazio ridotto. Meno comuni sono altri design che prevedono una “a” con terminale a goccia, o addirittura “A” maiuscola in rarissimi casi.![](https://www.pixartprinting.it/blog/wp-content/uploads/2020/12/@-01.png)
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Viaggio tra i diversi Nomi assegnati alla @ nel mondo
I greci ci vedono una paperella (papaki), svedesi e danesi una proboscide di elefante (snabel-a). Diverse lingue fanno riferimento alla scimmia e alla sua coda attorcigliata (apestaart in olandese, Affenschwanz in tedesco, malpa in polacco, maymunsko a in bulgaro), altre al cane (soba[ch]ka in russo), gatto (Kissanhäntä in finlandese e kassisaba in estone) o topo (xiao lao-shu in mandarino), mentre in ungherese (kukac) e thai (yiukyiu) è un verme. In ceco è una aringa arrotolata (Zavináč) e in bulgaro è talvolta chiamata banitsa, un pasta arrotolata.![](https://www.pixartprinting.it/blog/wp-content/uploads/2020/12/@-Map.png)