AI e social media: approcci, strumenti e tecniche per ottimizzare le attività editoriali

AI e social media: approcci, strumenti e tecniche per ottimizzare le attività editoriali

Alberto Maestri Pubblicato il 9/8/2025

AI e social media: approcci, strumenti e tecniche per ottimizzare le attività editoriali

L’intelligenza artificiale sta cambiando in profondità il modo in cui interagiamo e comunichiamo, generiamo e fruiamo dei contenuti – sia come persone che (a maggior ragione!) come professionisti del marketing. Sebbene, infatti, la tecnologia offra vantaggi a chiunque, essa diventa particolarmente utile per brand, aziende e content creator.

In tale cambiamento trasformativo, merita un approfondimento proprio il tema dell’applicazione dell’intelligenza artificiale nelle attività di produzione editoriale sui social media.

Se la nostra soglia di attenzione dura pochi secondi e i contenuti si susseguono a ritmo sostenuto su ogni piattaforma digitale, il social media marketing non può più essere basato esclusivamente sull’intuizione, l’esperienza e le ‘braccia’ umane. È qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale, che sta trasformando radicalmente il modo in cui le aziende (e non solo) comunicano online.

Le stesse piattaforme social incorporano tecnologia di intelligenza artificiale in molte delle loro funzionalità. È per tale ragione, ad esempio, che se anche due utenti Instagram seguono gli stessi account, i loro feed possono avere un aspetto diverso in base a come / quando interagiscono con i contenuti.

Ma, tornando a noi, cosa significa applicare l’AI ai social media, e quali sono i benefici che ne possiamo trarre? Ci sono casi particolarmente significativi?

Cerco di rispondere a queste e ad altre domande nell’articolo, dedicato a chiunque stia cercando di fare evolvere le proprie attività di comunicazione e il proprio marketing.

Cosa significa applicare l’AI ai social media?

Parlare di intelligenza artificiale applicata ai social media significa fare riferimento all’uso di algoritmi e sistemi intelligenti per automatizzare, ottimizzare e potenziare (qualcuno dice aumentare) le attività di marketing digitale. Dai contenuti personalizzati all’analisi predittiva, dalla gestione efficiente delle community ai chatbot, l’AI consente ai brand di agire in modo più strategico, veloce, efficace… dunque, umano. Ovvero, grazie alla stessa AI è possibile aumentare la percezione da parte degli utenti di trovarsi di fronte a una persona, più che a un’azienda.

L’obiettivo è quello di offrire esperienze sempre più rilevanti, tempestive e coinvolgenti agli utenti, riducendo al tempo stesso il carico operativo (effort temporale, ticket aperti, …) dei team di marketing.

Più specificamente, come sottolinea l’articolo Social Media and AI: Is it Safe? pubblicato sul blog di Kaspersky, ci sono diversi modi in cui le aziende possono migliorare l’uso dei social media sfruttando l’intelligenza artificiale:

  • Gestione della pubblicità: le aziende possono utilizzare strumenti basati sull’intelligenza artificiale per fare segmentazione dei clienti e assicurarsi che la pubblicità sui social media sia destinata al pubblico più adatto.
  • Analisi dei dati: l’intelligenza artificiale è in grado di analizzare automaticamente enormi quantità di dati in breve tempo per aiutare a realizzare advertising e comunicazioni più mirate, oltre a monitorare la performance dei contenuti e degli annunci sui social media.
  • Automazione dei contenuti: le aziende possono utilizzare strumenti basati sull’AI per programmare la pubblicazione dei post nei momenti in cui il pubblico è più attivo e coinvolto, garantendo così risultati migliori.
  • Moderazione dei contenuti: nei social media, i bot basati sull’intelligenza artificiale possono aiutare a moderare i contenuti generati dagli utenti sulle pagine pubbliche di un’azienda o di un brand, filtrando tutto ciò che può risultare inappropriato o violare le linee guida della community.
  • Generazione di contenuti: l’intelligenza artificiale generativa per i post sui social media può aiutare a creare rapidamente contenuti e a scegliere gli hashtag che aumenteranno la visibilità dei post. Su LinkedIn, ad esempio, le aziende possono utilizzare questa tecnologia per scrivere le descrizioni delle offerte di lavoro.
  • Selezione degli influencer: sul mercato con così tanti influencer e creatori di contenuti, le aziende possono utilizzare l’intelligenza artificiale per identificare quelli più adatti.
  • Ascolto sui social media: raccogliendo le menzioni online del marchio, è possibile farsi un’idea di ciò che viene detto riguardo a un brand o a un tema.
  • Servizio clienti 24/7: i chatbot basati sull’intelligenza artificiale consentono alle aziende di offrire un servizio clienti automatizzato a qualsiasi ora tramite le proprie pagine e i messaggi diretti sui social media.

Trasversalmente, l’AI porta diversi vantaggi alla gestione giornaliera delle attività di social media marketing.

  • Personalizzazione avanzata: l’AI analizza i dati degli utenti (interazioni, interessi, comportamenti) per suggerire contenuti su misura, migliorando la pertinenza dei messaggi e il tasso di engagement.
  • Automazione intelligente: grazie a strumenti come i social chatbot è possibile rispondere in tempo reale ai messaggi degli utenti, gestire reclami o fornire assistenza con un approccio always-on.
  • Analisi predittiva: l’AI non solo legge i dati, ma li interpreta. Può prevedere trend, identificare contenuti virali, stimare le performance future delle campagne.
  • Content creation: alcuni tool sono in grado di generare testi, immagini o video ottimizzati per i social, velocizzando il lavoro creativo senza perdere in qualità.
  • Sentiment analysis: l’AI può monitorare le conversazioni online e rilevare in tempo reale il tono (positivo, neutro, negativo) dei commenti sul brand, utile per gestire crisi o opportunità reputazionali.

Alcuni strumenti AI-based per i social media

Il mercato offre oggi una vasta serie di tool basati su AI, pensati per rispondere a esigenze diverse. L’esperto di fama internazionale Scott Brinker da anni si impegna nell’aggiornare la Martech Map, ovvero la visualizzazione infografica delle tecnologie di Marketing Technology e AI in tutto il mondo. Vedendo l’ultima mappa disponibile, datata 2024 ma già impossibile da analizzare nei singoli tool a occhio nudo (ciascun ‘pallino colorato’ è in realtà un logo!) la dice lunga sulla direzione e il verso del fenomeno

ChatGPT è perfetto per la generazione di copy, didascalie, idee per contenuti e messaggi personalizzati.

Lately.ai è un AI Assistant che analizza i contenuti e li trasforma automaticamente in post ottimizzati per i social, aumentando la produttività del content team.

Brandwatch e Sprinklr sono piattaforme di social listening potenziate da AI che permettono di monitorare menzioni, sentiment e trend in tempo reale.

Canva (con Magic Write e Magic Design) consente di creare grafiche e copy che funzionano grazie all’integrazione con l’AI generativa.

Predis.ai genera in automatico contenuti di social advertising partendo da un brief o da un argomento specifico.

Hootsuite Insights: sfrutta l’AI per suggerire i momenti migliori per pubblicare, le tendenze da cavalcare e i contenuti da ottimizzare.

Anche rispetto alla Martech Map menzionata prima, possiamo comunque affermare che qualsiasi soluzione tecnologica che si rispetti contiene ormai soluzioni di intelligenza artificiale al proprio interno. Se dunque stai usando altri strumenti, è solo questione di tempo… 🙂

Chi usa l’AI per il proprio social media marketing?

L’adozione dell’AI nei social media è già realtà per molte aziende, di qualsiasi dimensione e in tutto il mondo.

Non è possibile iniziare senza citare alcuni grandi brand come Netflix (che utilizza algoritmi predittivi per personalizzare i contenuti promossi sui propri canali social in base ai gusti degli utenti), Sephora (che ha integrato chatbot basati su AI in Messenger per consigliare prodotti e facilitare gli acquisti direttamente dalle conversazioni) e Lufthansa (che ha usato l’AI per analizzare le reazioni dei clienti sui social durante una campagna promozionale, ottimizzando in tempo reale le creatività in base al sentiment).

Ma anche grazie agli strumenti che ho citato nei capitoli precedenti – sempre più user-friendly e con modelli di pricing accessibili / dai costi decrescenti – le realtà di dimensioni e budget più contenuti, gli enti pubblici e le organizzazioni no profit possono sfruttare l’AI per rendere più efficiente, strategica e impattante la propria presenza sui social.

Maison Valentina, PMI portoghese del design d’interni, utilizza l’AI per il social listening e l’analisi del sentiment attraverso piattaforme come Brand24 e Mention, per comprendere il percepito del brand da parte di architetti, designer e buyer internazionali permettendo una comunicazione più mirata su Instagram e Pinterest. Il Comune di Bologna, con il supporto di competenze ed economico-finanziario di un progetto pilota europeo, ha sperimentato l’uso di un assistente virtuale AI per fornire aggiornamenti via social e Messenger in occasione di eventi e emergenze locali. Il bot rispondeva in automatico a domande frequenti come viabilità, orari, meteo e informazioni culturali. Beardbrand, un’azienda statunitense che vende prodotti e servizi per la barba e il grooming, ha usato Jarvis/Conversion.ai per scrivere testi per campagne social e annunci di advertising su Facebook. L’automazione dei copy ha dimezzato i tempi di produzione e ha portato a un +17% di CTR (ovvero, la percentuale di utenti che cliccano su un link o un annuncio rispetto al numero di volte che quel link o annuncio è stato visualizzato) in media.

Conclusioni: a long road ahead

L’uso dell’intelligenza artificiale per potenziare le attività di social media marketing non è più un’innovazione: è la realtà entro cui ci muoviamo e operiamo come professionisti del marketing e della comunicazione. Oggi abbiamo conoscenze in divenire, strumenti dinamici e competenze pratiche per… aumentare le comunicazioni aziendali, grazie alla tecnologia.

Non ci resta che iniziare 🙂