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Credo che in pochi tra i nostri lettori possano immaginare quale sia il quotidiano, di gran lunga, più venduto d’America; citerebbero probabilmente il più famoso di tutti, il New York Times, ma difficilmente nominerebbero un altro giornale newyorchese, per vari motivi, specchio ancora più fedele dell’ideologia USA, soprattutto della sua anima finanziaria: Il Wall Street Journal.
Con oltre 500.000 copie giornaliere (dati del 2023*) ha una diffusione quasi doppia del NYT e rappresentando uno dei più significativi simboli dell’America ricca e potente, ovvero la Borsa, ovvero Wall Street.

Il Wall Street Journal è un quotidiano finanziario di rilievo internazionale, fondato nel 1889 da Charles Dow, Edward Jones e Charles Bergstresser, ovvero la Dow Jones & Company.
Inizialmente forniva brevi bollettini finanziari, noti come “flimsies“, consegnati a mano agli operatori di borsa di Wall Street. È il quotidiano di riferimento per alti dirigenti e operatori della finanza. La sua versione online è il secondo sito di notizie americane più visitato dopo il New York Times, a cui fa un po’ da contraltare.
Come vedremo tra poco, è anche un quotidiano da sempre attento all’aspetto grafico e alle illustrazioni, utilizzando uno stile particolare che è famoso in tutto il mondo.

Una solida tradizione
Il giornale è rimasto uguale a se stesso per oltre cinquant’anni, dal dopoguerra agli anni duemila, quando si decise di ridurre un po’ il suo formato broadsheet per ridurre i costi di stampa. In questo modo fu sacrificata una delle rubriche più seguite in prima pagina. Il layout è un classico 6 colonne e fa uso di filetti forti e ben visibili. Tutto l’aspetto del WSJ è molto “bold”, deciso, e non lascia spazio ai fronzoli, come il colore o i box.

Le foto sono utilizzate dentro le colonne e non superano mai in superficie il testo, soprattutto nelle prime pagine.
Il redesign del 2007 ha introdotto il font Escrow per i titoli e le intestazioni, che gli conferisce un aspetto elegante e autorevole e per i testi l’Exchange, che ha aiutato ad ottimizzare lo spazio in larghezza che si era ridotto. Qualche anno prima aveva commissionato al famoso type designer Tobias Frere-Jones la progettazione di un carattere, il Retina, per le sezioni di listini azionari, che garantisse leggibilità a dimensioni molto ridotte.


In ogni caso, il quotidiano non è mai apparso così pieno di testo come invece accade al suo rivale, il New York Times, perché il controllo di interlinea e kerning ha permesso di far emergere il bianco della pagina e di far respirare i testi. D’altronde, i lettori del WSJ non vogliono emozioni, soprattutto ansiogene, ma sapere come va e come andrà il mercato! Concretezza, insomma.

Una pagina del New York Times. Fonte: Atlantic
Come si vede, il New York Times è sempre apparso molto più pieno di testo rispetto al Wall Street Journal.
Le famose illustrazioni “hedcuts”, segno distintivo del WSJ
Un tratto distintivo del WSJ è l’uso di illustrazioni chiamate “hedcuts”, introdotte nel 1979 dal designer Kevin Sprouls. Sono realizzate con una tecnica a punti che imita le incisioni su legno e conferiscono al giornale un’identità visiva unica, con il vantaggio di uniformare graficamente i ritratti.

Sono realizzate a mano con una puntinatura molto regolare, come fatta con un retino trasferibile, di quelli che si utilizzavano fino agli anni ottanta, e rigorosamente in bianco e nero. Occupano mezza colonna e hanno delle regole, come il disegnare da fotografie in cui la bocca del soggetto è chiusa, tanto che al WSJ si diceva che venissero inviate foto di persone sorridenti a labbra strette, perché il reparto artistico non sapeva fare i denti**.

Negli ultimi anni lo staff del WSJ sta sperimentando la realizzazione di questo tipo di ritratti grazie all’Artificial Intelligence, con risultati per adesso non completamente soddisfacenti, soprattutto per quanto riguarda il disegno dei capelli.
I ritratti in stile hedcut sono ormai uno stile affermato e conosciuto in tutto il mondo, tanto da essere imitato e da ispirare molte variazioni; infatti altri giornali e riviste utilizzano piccoli ritratti disegnati al tratto per caratterizzare la propria grafica.

WSJ hedcut. Fonte: Wall Street Journal

L’apparato visivo di un giornale che punta alla concretezza
Il WSJ ha resistito a lungo alla fotografia, perché doveva essere un giornale di numeri, che si dedicava a raccontare i mercati finanziari e le forze che plasmano l’economia. Si pensava dovesse essere molto serio, quindi pieno di testo e non c’era spazio, nemmeno se ne avvertiva il bisogno, di immagini.
Come dice Jim Pensiero, vicedirettore editoriale del Journal e membro dello staff del giornale dal 1984, in un’intervista all’Atlantic: “Non è stato progettato per essere la rivista Life. Non è stato concepito per essere carino…”. Sempre nello stesso articolo racconta di come la tecnologia sia arrivata molto tardi rispetto ad altri giornali e che anche il trattamento tipografico, i simboli “dingbats” usati e tutto l’aspetto del WSJ mirasse alla concretezza e al racconto specifico del mondo della finanza.
Negli ultimi anni, dopo il grande redesign degli anni duemila, l’utilizzo di infografiche, visual Stories, illustrazioni e foto a colori è aumentato, in linea con i maggiori trend internazionali.
Le fotografie hanno conquistato la prima pagina e per quanto riguarda le illustrazioni, il WSJ fa molto uso di caricature piuttosto che di illustrazioni concettuali.
Grafici e diagrammi sono sempre stati importanti, dato l’ambito di interesse del quotidiano, e si sono evoluti in infografiche efficaci ed essenziali, con pochi colori.



Conclusioni
Il Wall Street Journal nonostante si rivolga prevalentemente ad un pubblico di lettori che vogliono notizie certe, dati e informazioni, che sono concreti e non amano troppi orpelli, è un esempio di grande attenzione al graphic design. Da vent’anni, inoltre, il quotidiano si è aperto al colore e ad un numero sempre maggiore di immagini, in linea con i trend internazionali.
Se si vuole un esempio di graphic newspaper ben progettato, soprattutto nell’uso bilanciato dei font e nell’organizzazione degli spazi, il Wall Street Journal lo è: concreto, solido, elegante.
- Dati relativi a settembre 2023 di Alliance for Audited Media
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