Vignette e illustrazioni come strumento di marketing: 3 casi studio

Vignette e illustrazioni come strumento di marketing: 3 casi studio

Redazione Pubblicato il 8/27/2019

Si dice che un’immagine racconti più di mille parole. Forse non è vero in assoluto, ma nel mondo del marketing l’utilizzo di immagini curate dà sicuramente i suoi frutti. Nella strategia dei brand, la componente visiva è diventata ancora più importante da quando i social sono diventati il principale canale di comunicazione con il consumatore. Sui social, si sa, le immagini fanno da padrone: un tweet accompagnato da una foto riceve più retweet; un post Facebook che includa un’immagine attraente conquista più like.

Qui vogliamo parlarti del potere del visual nel marketing, lo facciamo passando in rassegna alcuni esempi di brand che hanno scelto illustrazioni e vignette per stabilire un contatto immediato con il proprio pubblico.

Comunicazione visiva nel marketing

La prima forma di comunicazione, quella che ci accompagna dalla più tenera età, è affidata alle immagini: ancor prima di imparare a leggere e a parlare, i bambini imparano a comprendere le immagini. Il nostro cervello impiega infatti molto meno tempo e molta meno energia a processare un contenuto visivo rispetto a un testo. Per essere più precisi: il cervello impiega un decimo di secondo a comprendere un’immagine e un minuto a leggere 200-250 parole. Un’immagine ha quindi un impatto immediato su chi la osserva e rimane impressa nella memoria molto più a lungo rispetto a informazioni lette o ascoltate.

Ci sono immagini e immagini, però. Noi qui non parliamo di immagini stock, parliamo di contenuti prodotti ad hoc per il brand.

Un contenuto visivo di qualità deve:

  • Rispecchiare l’identità del marchio.
  • Essere vicino all’universo del proprio target di riferimento, così da stabilire una connessione con il pubblico.
  • Essere riconoscibile. Un contenuto visivo originale rimanda al brand anche senza aggiungere il logo.
  • Suscitare emozioni. Le immagini possono commuovere, rassicurare, strappare una risata. Ogni brand che conosca bene il suo target di riferimento sa su quali emozioni deve puntare.
  • Essere esteticamente curato. Sembrerà un’ovvietà, ma nessuno presta attenzione a contenuti visivi che non risaltino al primo colpo d’occhio.
  • Essere sintetico. Le immagini hanno il grande potere di “mostrare” concetti anche piuttosto complessi. Evitate quindi di creare immagini troppo descrittive, poiché rischieranno di diventare di difficile lettura e quindi poco immediate.

Visto che le parole “parlano” fino a un certo punto, andiamo a vedere 3 esempi di quelli che possiamo senza dubbio definire “contenuti visivi di qualità”.

La campagna “Dumb Ways to Die”

Partiamo da una campagna che ha fatto il giro del mondo ed è diventata virale sui social. “Dumb ways to die” è la campagna pubblicitaria lanciata da Metro Trains, agenzia responsabile del trasporto ferroviario di Melbourne. Qui potete vederne alcuni frammenti e, soprattutto, potete scoprire come è stata accolta.

Il tema è sensibile e complicato da trattare: si parla di sicurezza con l’obiettivo di ridurre gli incidenti sulla metro e sulle linee ferroviarie (negli ultimi anni in aumento). La scelta di utilizzare illustrazioni animate, giocose e ironiche, è senza dubbio coraggiosa e controcorrente.

Il risultato? La campagna ha attirato l’attenzione desiderata, trasmette con chiarezza il suo messaggio, rimane nella memoria e dopo la sua uscita gli incidenti ferroviari si sono ridotti del 21%. Cosa chiedere di più?

Le vignette di Marketoonist

Se vogliamo puntare tutto su immagini di qualità bisogna affidarsi a chi, di immagini di qualità, se ne intende. Stiamo pensando, per esempio, a Marketoonist.

Tom Fishburne è il fondatore di Marketoonist, un’agenzia specializzata in vignette per il marketing. Tom disegna da 20 anni e le sue illustrazioni sono diventate famose in tutto il mondo: sono apparse sul Wall Street Journal, su Fast Company e sul New York Times, su un cartellone pubblicitario a Times Square e hanno fatto capolino in una presentazione segretissima dell’NSA (National Security Agency, organismo governativo degli Stati Uniti d’America) pubblicata da Edward Snowden.

Tra i clienti di Marketoonist ci sono nomi come Google, IBM, LinkedIn. Prima di godervi le ironiche vignette di Marketoonist, prendetevi qualche minuto per ascoltare questo interessante TED di Tom Fishburne “The Power of Laughing at Ourselves”.

Sul sito di Marketoonist campeggia il motto – rivisitato – con cui abbiamo iniziato questo articolo: “Se un’immagine racconta più di mille parole, un marketoon racconta più di mille diapositive powerpoint noiose”. Giudicate con i vostri occhi.

https://www.youtube.com/watch?v=vQ2VS5iA-Yo

Le vignette dell’Estetista Cinica

Ora parliamo di un caso nostrano, forse più popolare tra le nostre lettrici: parliamo delle vignette dell’Estetista Cinica.

Per chi non la conoscesse: Cristina Fogazzi è un’estetista – cinica – diventata popolare per la sua ironia pungente e per la sua schiettezza. Ha un blog seguitissimo, un affezionato gruppo di follower su Instagram e una linea di prodotti estetici che va a ruba. Si è fatta conoscere anche grazie alle sue ironiche vignette. Nel suo blog, ci racconta com’è nata l’idea di affidare la sua comunicazione a delle illustrazioni.

“… mi sarebbe piaciuto fare delle vignette con un’estetista terribile (io ndr) che diceva cose cattivelle ma schiette alle sue pazienti per spronarle ma facendole contemporaneamente ridere; perché noi estetiste parliamo di cellulite e rughe, per fortuna, e non di malattie, quindi va bene essere competenti e preparate, ma bisogna anche essere leggere, perché per fortuna di cellulite, rughe e peli superflui non si muore e la nostra vita è già talmente infarcita di questioni serie che almeno sull’estetica spero ci possiamo permettere di scherzare.”

Queste sono alcune delle ultime vignette pubblicate nella sua pagina Facebook. Le illustrazioni, semplicissime, divertenti e super originali, non sono opera di un illustratore ma di Spora, influencer amica di Cristina.

Vi abbiamo voluto citare questo caso perché dimostra che alle volte, per lasciare il segno ed essere ricordati, basta essere coraggiosi e puntare tutto sulla propria personalità. Rischiatevela!