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Nel mondo della fotografia, saper comporre l’inquadratura può fare la differenza tra uno scatto “passabile” e una immagine di forte impatto visivo. La regola dei terzi (o “regola dei tre terzi” in alcuni casi) è una delle linee guida più conosciute e utilizzate per aiutare a ottenere composizioni armoniche e dinamiche. In questa guida vedremo che cosa è, perché funziona, come applicarla nei diversi generi fotografici, quando può essere utile infrangerla, e infine alcuni esercizi pratici per migliorarla.
Che cos’è la regola dei terzi
La regola dei terzi consiste nel suddividere idealmente l’inquadratura in una griglia 3×3: due linee verticali equidistanti e due linee orizzontali equidistanti, ottenendo nove riquadri uguali e quattro punti di intersezione (i cosiddetti “punti di forza”).
Il principio suggerisce che posizionare il soggetto principale o elementi chiave lungo queste linee o in corrispondenza dei punti di intersezione può rendere la foto più interessante rispetto a un posizionamento centrale statico.
Inoltre, molte fotocamere e smartphone offrono la possibilità di attivare una sovrapposizione visiva della griglia della regola dei terzi per aiutare la composizione mentre si scatta.

Perché la regola dei terzi funziona
Ecco i principali motivi per cui la regola dei terzi è efficace nella composizione fotografica:
- Bilanciamento visivo: Spostando il soggetto dal centro si evita una sensazione di staticità, e si crea maggiore equilibrio tra soggetto e spazio circostante.
- Guida dell’occhio dell’osservatore: Le linee e i punti della griglia diventano “vie” visive che aiutano lo sguardo a muoversi nell’immagine, rendendola più dinamica.
- Spazio negativo e respiro: Lasciare “vuoto” o “respiro” nella direzione verso cui guarda o si muove il soggetto, o lasciare uno spazio maggiore su uno dei lati, può arricchire la narrazione visiva.
- Semplicità d’applicazione: È una tecnica di base accessibile anche a chi è principiante e consente di migliorare rapidamente la qualità della composizione.
Come applicarla (checklist passo-passo)
- Attiva la griglia della regola dei terzi nella fotocamera o nel mirino, se disponibile.
- Individua il soggetto principale o l’elemento chiave della scena (una persona, un albero, una barca, un oggetto).
- Sposta l’inquadratura in modo che il soggetto si trovi su una delle linee della griglia o, ancora meglio, in corrispondenza di uno dei punti di intersezione.
- Considera la direzione dello sguardo o del movimento: lascia spazio davanti al soggetto (spazio “libero” nella direzione della sua azione).
- Verifica che la composizione non risulti troppo “centrata” o troppo “appiccicata” ai bordi: bilancia soggetto e sfondo/spazio.
- In post-produzione, se necessario, effettua un “crop” seguendo la griglia dei terzi per migliorare la composizione.
Esempi pratici per genere fotografico
Paesaggio

- Posiziona l’orizzonte su una delle linee orizzontali della griglia: se poni l’orizzonte sulla linea inferiore, dai maggiore importanza al cielo; se sulla linea superiore, maggiore importanza al terreno o al mare.
- Puoi collocare un albero, una barca o un elemento d’interesse su uno dei punti di forza anziché al centro dell’inquadratura, per dare dinamicità.
Ritratto
- Negli scatti di ritratto è spesso utile allineare gli occhi del soggetto lungo la linea orizzontale superiore della griglia.
- Decentrare il soggetto verso sinistra o destra e lasciare spazio nella direzione dello sguardo (spazio “libero”) rafforza la composizione.
Still life, street, architettura
- In questi generi puoi usare la griglia per guidare lo sguardo su elementi di interesse non centrali.
- Le linee (strade, edifici, elementi nell’inquadratura) possono essere allineate con le linee della griglia per enfatizzare la direzione visiva o la profondità della scena.

Quando NON usare la regola dei terzi rigidamente
Conoscere la regola dei terzi è fondamentale, ma altrettanto importante è capire quando infrangerla consapevolmente.
- Per soggetti che richiedono simmetria perfetta o centratura intenzionale (ad esempio, un ritratto frontale forte, un edificio monumentale simmetrico).
- Quando la scena è così semplice e forte che il centrare il soggetto valorizza meglio il messaggio visivo.
- Quando vuoi rompere le aspettative e ottenere un effetto visivo più creativo o “fuori schema”.
Regola dei terzi vs Sezione aurea / Spirale di Fibonacci
- La sezione aurea (o spirale di Fibonacci) è una tecnica compositiva più complessa che si basa su rapporti matematici (≈1,618) e curve che guidano lo sguardo in maniera “naturale”.
- La regola dei terzi è più semplice da applicare per i principianti e largamente implementata nelle fotocamere come griglia attivabile.
- Quando hai più tempo o vuoi un livello compositivo più sofisticato, puoi esplorare la sezione aurea; ma non è necessario per tutti gli scatti.
- In generale: la regola dei terzi = “buon punto di partenza”; sezione aurea = “evoluzione” per chi vuole approfondire.

Errori comuni da evitare
- Posizionare il soggetto esattamente al centro solo per abitudine, facendo perdere dinamicità alla foto.
- Collocare il soggetto troppo vicino ai bordi dell’inquadratura, che può creare claustrofobia visiva o disturbo.
- Ignorare la direzione dello sguardo o del movimento: se il soggetto guarda verso il bordo, lasciare lo spazio libero nella direzione opposta aiuta.
- Usare la regola in modo rigido e sistematico, senza considerare le condizioni della scena e l’intento creativo: le regole servono per essere comprese, non per imprigionare la creatività.

Esercizi pratici per migliorare
- Esercizio 1: Analizza 10 foto di fotografi famosi o che ti piacciono. Traccia mentalmente (o con un editing) la griglia dei terzi e cerca di individuare dove è stato posizionato il soggetto o gli elementi chiave.
- Esercizio 2: Prendi alcune tue foto che reputi “meno riuscite” dal punto di vista compositivo. Ritagliale in post-produzione seguendo la griglia dei terzi e confronta prima e dopo.
- Esercizio 3: Attiva la griglia della fotocamera/smartphone e vai in “uscita fotografica didattica”: scatta almeno 20 foto applicando la regola dei terzi, cambia genere (paesaggio, ritratto, still life) e sperimenta con soggetti centrati vs decentrati.
Con la pratica costante, l’applicazione della regola diventerà più naturale e automatica.
FAQ
Cos’è la regola dei terzi?
È una linea guida di composizione che prevede di dividere l’inquadratura in terzi (orizzontalmente e verticalmente) e posizionare soggetti o elementi chiave sulle linee o nei punti di intersezione per una composizione più interessante.
Quando usarla?
Quando vuoi dare dinamicità all’inquadratura, evitare che il soggetto sia semplicemente centrato, e sfruttare lo spazio circostante per narrare o dare contesto.
Come attivo la griglia della regola dei terzi?
Su molti dispositivi e fotocamere, nel menu “display” o “guida griglia” puoi abilitare la sovrapposizione della griglia 3×3 che facilita l’applicazione della regola.
Posso correggere in post-produzione?
Sì: molti software di editing permettono di applicare un crop seguendo la regola dei terzi, per migliorare la composizione anche dopo lo scatto.
È meglio della sezione aurea?
Non necessariamente “meglio”: è più semplice e accessibile, ma la sezione aurea è una tecnica più avanzata che può essere utilizzata quando si vuole un livello compositivo superiore.

Conclusione
La regola dei terzi è uno strumento fondamentale nella cassetta degli attrezzi del fotografo: semplice da imparare, efficace da applicare e versatile per molti generi fotografici. Imparare a usarla non significa però diventare “schiavo” di una formula: anzi, capire quando romperla consapevolmente è segno di maturità compositiva.
Ti invito a metterti alla prova: attiva la griglia, fai una sessione fotografica solo usando la regola dei terzi, poi una sessione in cui la infrangi e vedi quale risultato ti piace di più. Condividi il prima e il dopo: vedrai il miglioramento.
