#Printstories: Giovanna e il packaging come giusto abito per il giusto prodotto

#Printstories: Giovanna e il packaging come giusto abito per il giusto prodotto

Massimiliano Santolin Pubblicato il 9/10/2021

#Printstories: Giovanna e il packaging come giusto abito per il giusto prodotto

“L’abito non fa il monaco.”

Recita così un famoso proverbio che ci ricorda come le apparenze, spesso non corrispondano alla realtà.

Eppure, è indubbio che l’occhio apprezzi la bellezza e la coerenza visiva.

Lo sa bene Giovanna, nostra affezionata cliente che ha saputo sfruttare le competenze acquisite nel suo percorso formativo e lavorativo per realizzare il suo personale shop on line, popolandolo con tanti prodotti frutto della sua inventiva.

Giovanna presta attenzione al dettaglio e fa bene.

In tempi di alternanza tra colori gialli e arancioni che hanno condizionano le nostre vite come fossero flussi di traffico a intermittenza, l’importanza delle spedizioni dei prodotti fino all’uscio di casa ha assunto un’importanza fondamentale.

Lo sanno bene i colossi del web, ma l’hanno imparato rapidamente anche le nostre piccole e medie imprese e i liberi professionisti che curano i propri business giorno dopo giorno, con determinazione e passione. Per questo Giovanna ci aveva visto lungo: il packaging è la chiave di volta per attirare, certo, ma anche e soprattutto per raccontare e per presentare in modo adeguato un prodotto.

Il packaging non più come semplice contenitore, ma come narratore.

Un’estensione stessa del prodotto: un’introduzione, ma anche un’esplorazione di ciò che il prodotto è, una spiegazione o magari anche solo una suggestione dei benefici che può portare quel prodotto. Il packaging è diventato un alleato preziosissimo per coccolare le persone, chi acquista un prodotto. Per dare loro modo di ampliare la loro esperienza di acquisto e di vivere il prodotto in modo intenso, non superficiale.

E allora leggiamo con attenzione le parole di Giovanna, che abbina creatività, auto imprenditorialità e ispirazione per alimentare il suo piccolo shop on line del quale va fiera.

Buona lettura!

Chi sei? Parlaci di te: sogni, aspirazioni e attitudini. Un ritratto sintetico, ma fedele!

Mi chiamo Giovanna Ballirano, 31 anni, ischitana doc, da qualche anno in pianura padana per ampliare i miei orizzonti lavorativi. Dopo la laurea in progettazione architettonica alla Federico II di Napoli, alcune esperienze tra concorsi e cantieri, ho prediletto la branca del disegno industriale, dove mi sento libera di disegnare e progettare prodotti di cartoleria, la mia grandissima passione, che poi vendo tramite il mio shop online. La mia botteguccia a colori, frutto di tanti sacrifici, è il mio orgoglio più grande!

Prima di iniziare, puoi spiegare ai lettori cos’hai stampato assieme a noi?

Bhe, credo di aver stampato la maggior parte dei prodotti proprio con voi e posso farvi un lungo elenco: calendari da parete, calendari da tavolo, planner, biglietti da visita, brochure, cartoline, volantini, banner pubblicitario, espositori, etichette, adesivi, quadri in tela, quaderni con punto metallico, spirale metallica, block notes, avvolgibili roll-up, packaging di diverse dimensioni. Si torna sempre dove si lavora bene!


Torniamo al principio. Come è nata l’idea che ti ha portato a realizzare questo progetto? Ha una storia particolare?

Ho sempre pensato che un prodotto parli di sé già a partire dalla confezione esterna, che non è un accessorio, ma parte integrante del prodotto stesso. Per cui, quando inizio a progettare un nuovo prodotto, studio parallelamente il suo packaging. In questo progetto, ad esempio, le scatoline sono abbinate al filo conduttore della collezione annuale, tra luna, stelle e gentilezza. Stesso discorso vale per il packaging dedicato alla collezione femminile di fine 2020: tutto il progetto aveva il packaging, declinato in diverse forme e dimensioni, come parte integrante del discorso.

Una volta trovata l’idea giusta, hai dovuto fissare un obiettivo. Qual era il tuo scopo?

L’obiettivo era quello di trovare un abito che calzasse a pennello sul prodotto e questa è sempre una delle cose più complicate da mettere in atto, sia da un punto di vista pratico che economico. La speranza è quella di creare un piccolo scrigno che contenga non solo il prodotto stesso, ma anche tutto l’amore e la passione per il mio lavoro e far percepire questo stato d’animo anche a chi decide di acquistare. L’obiettivo è dunque creare una vera e propria esperienza, non solo un oggetto fine a sé stesso.

Come hai realizzato in concreto il tuo progetto? In quante e quali fasi hai diviso il tuo lavoro? Raccontaci il processo col quale hai dato forma alla tua idea e come l’hai resa pronta per essere stampata.

Come prima cosa, realizzo sempre molte bozze con foglio bianco e matita, in secondo luogo creo un modellino in carta per capire se l’idea può funzionare, per individuare gli errori e migliorarlo. Se mi convince, passo al digitale e alla preparazione del file per la stampa. Seguono prove di stampa e poi si va con quella finale. Quest’ultima fase, quella della stampa finale, è sempre un misto di emozione ed ansia nel vedere il lavoro finito. L’attesa tra l’invio in stampa e la ricezione del materiale è sempre infinita, nonostante si parli di poche ore o giorni, il tempo sembra non passare mai!

Come hai sfruttato la stampa on demand per finalizzare il tuo progetto? Quali materiali hai scelto e perché?

Trovo molto utile avere la possibilità di inviare il proprio file personalizzato direttamente in stampa, dopo aver selezionato tutti gli elementi che si desiderano e aver scelto il preventivo che più si addice alle proprie esigenze. Per il progetto del packaging ho scelto un cartoncino classico opaco, che rende la scatola leggera e rigida allo stesso tempo. Inoltre, la stampa di alta qualità risalta tantissimo ed è perfetta per l’uso che ho previsto.

Ora sfruttiamo i prodotti stampati! Nel tuo caso delle graziose scatoline personalizzate. Che sensazione hai provato quando le hai avute per la prima volta tra le mani?

Credo che questa sensazione sia difficile da spiegare a parole. È una bellissima emozione, perché vedi concretizzarsi in un prodotto reale una cosa che prima era solo nella tua testa. Per me è sempre come se fosse la prima volta e spero vivamente che questa emozione non mi abbandoni mai, perché è quella che rende vivo questo lavoro!

Questo è solo l’inizio! Quali altri progetti hai per il futuro? Vuoi svelarci qualcosa?

Dunque, i progetti in mente sono diversi. Sicuramente “Smell the box” proseguirà sempre con collezioni tematiche e variabili nel corso del tempo. Per la sezione “cartoleria e cucina”, sto disegnando un diario alimentare che andrà a fare compagnia al ricettario, alla lista della spesa e al planner dedicato al menu settimanale, stampato sempre da voi. Per la sezione “cartoleria pura” (incrociate tutte le dita per me) sto disegnando l’agenda 2022. La mia prima agenda. È un progetto grande, ma è una creatura a cui tengo moltissimo, per cui spero veda la luce molto presto!