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Uscito nelle sale americane il 3 luglio 1985, Ritorno al futuro quell’anno è stato il film più visto al mondo guadagnando, solo negli Stati Uniti, 210 milioni di dollari. Ma questi sono solo numeri: la leggendaria trilogia diretta da Robert Zemeckis è molto di più. È un film entrato nel cuore della generazione dei millennials (ma non solo) e nell’immaginario comune come sinonimo degli anni Ottanta.
Se ci pensiamo, non c’è un unico elemento ad aver reso iconico Ritorno al futuro, quanto piuttosto il sapiente (e fortunato) mix di ingredienti unici. Ci sono i due protagonisti – l’intraprendente ragazzo degli anni Ottanta Marty McFly e l’eccentrico scienziato Doc –, c’è la fantascienza popolare dei viaggi del tempo rivisitata in chiave moderna, ci sono le piccole curiosità disseminate lungo la trilogia: la stramba Delorean, la misteriosa data del viaggio nel futuro, l’onnipresente torre dell’orologio, la fittizia città di Hill Valley, l’immancabile “flusso canalizzatore”… e tanto, tanto altro.
Ognuno – che abbia vissuto o meno gli anni Ottanta – ama la trilogia per queste e altre peculiarità, alcune delle quali sono nate da geniali intuizioni, altre quasi per caso. Come le fantastiche locandine di Ritorno al futuro che hanno accompagnato l’uscita della trilogia: disegnate dal leggendario artista Drew Struzan, sono un perfetto esempio di maestria e aneddotica.
Oggi – con un piccolo, nostro viaggio nel tempo – raccontiamo dunque come sono nati i poster cinematografici di Ritorno al futuro e quali “futuri alternativi” avrebbe potuto avere l’immagine pubblica della pellicola! Vogliamo inioltre omaggiare l’artista Drew Struzan, recentemente scomparso, la cui eredità artistica sarà eternamente legata a questo film di culto.
La leggendaria locandina di Ritorno al Futuro
La locandina che accompagna Ritorno al futuro è la quintessenza degli anni Ottanta. E non poteva essere altrimenti. Nel poster illustrato da Drew Struzan è raffigurato il protagonista Marty McFly, interpretato da Michael J. Fox, nel momento in cui sembra mettere piede nell’avventura più strana della sua vita. Accanto a lui c’è l’iconica Delorean, l’auto che gli ingegnosi sceneggiatori hanno scelto come particolare macchina del tempo del film (sapete che inizialmente doveva essere… un frigorifero?). Le porte della Delorean sono aperte, l’asfalto è fumante: tutto fa presupporre l’inizio di una rocambolesca impresa.

Il disegnatore Drew Struzan negli anni Ottanta era considerato il guru dei poster cinematografici: aveva già realizzato gli acclamati poster di Blade Runner, La cosa, E.T insieme ad alcuni dei manifesti di Indiana Jones [qui abbiamo parlato delle locandine di dei film di Indy].
Fu il regista di Ritorno al futuro, Robert Zemeckis, a contattare direttamente Struzan. Al telefono cercò di convincere l’impegnato disegnatore con una frase… da film “Ho aspettato [a chiamarti] finché non ho realizzato un film abbastanza buono da meritarsi la tua locandina,” esordì Zemeckis, “ebbene penso proprio che Ritorno al futuro sia QUEL film”.

Drew Struzan disegnò anche le locandine dei successivi due capitoli che compongono la trilogia di Ritorno al futuro, usciti rispettivamente nel 1989 e nel 1990. L’impostazione grafica riprende fedelmente la locandina iniziale, ma qualche “dettaglio” diverso suggerisce le nuove ambientazioni temporali del film: il futuro e il West! Compaiono poi finalmente i co-protagonisti, tra cui l’amatissimo scienziato Doc (interpretato da Christopher Lloyd).
La storia dietro le locandine di Ritorno al futuro
Come potete notare, anche se molto realistiche, le immagini della locandina non sono fotogrammi del film, ma sono disegnate. Questo è il marchio di fabbrica di Drew Struzan. L’artista in un’intervista spiega che l’obiettivo dei suoi disegni non è quello di ricreare la realtà. “Voglio che le persone percepiscano la fantasia del film!,” afferma il designer.
Ad esempio, un particolare nella locandina di Ritorno al futuro che ha colpito molti bambini e ragazzi degli anni Ottanta, è la prospettiva della Delorean: sembra essere ripresa contemporaneamente da due angolazioni diverse.

La creazione di una locandina di Drew Struzan non è mai un processo semplice… ma quella di Ritorno al futuro sembra essere stata più lunga del solito. Come spesso accade, il designer non aveva potuto vedere il film completo, gli erano stati forniti solo alcuni dettagli. Struzan fece diverse prove, finché fu addirittura Steven Spielberg– tra i produttori del film – a proporre l’idea giusta.

C’è un aneddoto curioso che riguarda la locandina del primo Ritorno al futuro. Michael J. Fox non poteva posare per i disegni di Struzan e le foto di scena che arrivarono al disegnatore non erano utilizzabili per l’immagine che aveva in mente. Struzan si dovette ingegnare: si mise lui stesso in posa e si fece fotografare dalla moglie.
È così che il Marty McFly della locandina è in realtà lo stesso Struzan… a cui successivamente è stato aggiunto il viso del famoso attore! Per le locandine della seconda e terza parte fortunatamente fu organizzato uno shooting apposito… con i veri protagonisti della trilogia. Si racconta che sul set fotografico Michael J. Fox si avvicinò al disegnatore esclamando “Sei proprio tu, IL Drew? Sono il tuo più grande fan!”.
I tanti poster scartati per Ritorno al futuro

Il metodo di lavoro di Drew Struzan non è tra i più immediati. Prima crea delle bozze in bianco e nero, poi bozzetti a colori e successivamente diversi layout finiti a colori – tutti raffiguranti possibilità diverse di tempo, luogo e circostanze che il marketing del film avrebbe potuto utilizzare per rappresentare il proprio film. Per quanto riguarda le immagini finali, Struzan inizia su cartoncino da illustrazione, poi usa un aerografo per i riempimenti di colore e matite colorate per i dettagli.

Questo interminabile workflow ha fatto sì che Struzan abbia prodotto una gran quantità di immagini alternative per la locandina di Ritorno al futuro. Molti di questi disegni non furono mai intesi per essere presentati al pubblico, tuttavia hanno aiutato il disegnatore e i produttori del film a raggiungere il risultato ottimale. Dobbiamo dire che, vista l’iconica locandina finale, ne è valsa sicuramente la pena!

Fortunatamente possiamo ancora ammirare alcune di queste locandine e immaginare… un passato diverso per la fortunata trilogia! Alcune di queste immagini hanno anche avuto una seconda vita. È il caso di una locandina scartata che è stata utilizzata qualche decennio dopo l’uscita del film, diventando la copertina della colonna sonora nella versione “35esimo anniversario”. Non solo: la stessa immagine con un Martin McFly imprigionato dentro un orologio servì da ispirazione per la locandina di un altro film cult. Si tratta di “Ricomincio da capo” (in inglese: Groundhog Day) con Bill Murray.

Voi che ne pensate del metodo di lavoro del guru delle locandine Drew Struzan? Può essere una utile fonte di ispirazione? E avete dei ricordi particolari legati alla leggendaria locandina di Ritorno al futuro? Diteci la vostra!
Disclaimer: tutte le immagini presenti nell’articolo appartengono ai legittimi proprietari e sono utilizzate a fini puramente divulgativi, per rendere omaggio ai grandi capolavori del cinema e ai maestri illustratori che li hanno realizzati.
