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Nel gennaio 2025, la Authors Guild, una delle associazioni di scrittori e scrittrici più grandi degli Stati Uniti, ha preso una decisione per ora unica nel suo genere: i libri scritti dagli esseri umani saranno certificati da un bollino. Human authored – ovvero“scritto da un umano” – recita l’adesivo digitale che qualche tempo fa sarebbe stato considerato un’ottima trovata di fantascienza, ma che i lettori americani osservano già oggi certificare libri scritti da autori in carne e ossa.

Come funziona il bollino “libro scritto da un umano”?
Al momento la certificazione “Human Authored” è riservata solo agli scrittori associati alla Authors Guild: per richiedere il bollino, quindi, bisogna innanzitutto iscriversi all’associazione e di seguito sottoporre uno o più libri per la ricezione del bollino. C’è da dire che la Guild sta lavorando per aprire il servizio anche ai non-membri, almeno nel mercato americano, che dovranno pagare circa dieci dollari per iniziare la procedura di certificazione.
Il bollino si basa su una auto-certificazione dell’autore: anche se l’associazione riporta la presenza di (vaghi) metodi per impedire le truffe, principalmente è lo scrittore stesso a dichiarare se ha usato strumenti di AI per realizzare il libro e in che termini. Utilizzi “minimi” delle AI non minano comunque la possibilità di ricevere il bollino: tool come ChatGPT possono essere adoperati per il brainstorming, per la correzione bozze e per altri lavori di editing.
Dunque: qual è il limite all’uso dell’AI per un libro “scritto da un umano”? Secondo la Authors Guild un libro non merita il bollino se il lavoro svolto tramite AI dovesse essere tale che, se fosse fatto da un umano, quest’ultimo potrebbe esigere parte del copyright dell’opera.
Come dimostrano questi meccanismi… la questione è complicata e gli interrogativi che nascono sono molti! E questa è solo una delle tante iniziative che sono nate in un periodo di grande novità per il mondo dell’editoria. Ormai da qualche anno le Intelligenze artificiali generative sono utilizzate per generare libri di tutti i tipi – dai romanzi ai libri per bambini, passando per opere scientifiche – che vengono messi in vendita in poche ore nei più famosi store online.
Se al momento i risultati letterari di ChatGPT e delle altre AI non sembrano all’altezza di quelli realizzati dagli scrittori in carne ed ossa, queste tecnologie stanno comunque cambiando il mondo dell’editoria. E, come abbiamo visto, fanno nascere pesanti interrogativi: le domande vanno dall’essenza stessa della creatività a questioni molto più pratiche ed economiche.
Come fa un’intelligenza artificiale a scrivere un libro?
Capiamo però meglio in che modo le intelligenze artificiali generative – come ChatGPT, Gemini, Copilot e altri – sono utilizzate per svolgere un lavoro che fino a poco tempo fa sembrava essere prerogativa esclusivamente umana: il lavoro dello scrittore.
I chatbot alimentati dalle AI sono in grado di creare testi complessi e “creativi”: per farlo hanno solo bisogno di un input da parte di un umano, il prompt. Secondo Sam Altman, CEO di OpenAI – l’azienda che gestisce ChatGPT – i nuovi modelli di ChatGPT in arrivo saranno particolarmente bravi proprio nella scrittura creativa.

Che si voglia credere o meno al giudizio di Sam Altman (sicuramente non disinteressato), è comunque certo che oggi gli strumenti di AI sono pesantemente integrati nel lavoro di tutti giorni, anche in quello di chi scrive. In questo contesto vengono spesso usati per correggere le bozze, per avere ulteriori spunti o prospettive diverse sulla costruzione di una storia, per il brainstorming. Questi sono tutti usi tollerati anche dalla Authors Guild, che segnala come Human Authored anche libri in cui l’uso delle AI si limita a queste operazioni “di contorno”.
Cosa sono i libri generati da intelligenze artificiali?
Altri autori – e alcune case editrici – sono invece passati alla pubblicazione di opere letterarie generate utilizzando esclusivamente ChatGPT o altre AI. Nell’arco di poche ore, con uno o più prompt molto semplici, è possibile confezionare e vendere un libro in cui il contributo umano è davvero risicato. Nel caso ad esempio dell’autore Kamil Banc e del suo libro per bambini scritto da ChatGPT, è bastato inserire il prompt “scrivi una storia della buonanotte su un delfino rosa che insegna ai bambini ad essere onesti” per avere un libro di 27 pagine in vendita su Amazon.

Servizi di autopubblicazione molto veloci, efficienti e altamente automatizzati come il servizio di Amazon Kindle Direct Publishing permettono in pochi minuti di pubblicare e vendere i propri libri nella piattaforma di e-commerce più famosa al mondo.
Questa velocità ha attirato centinaia di nuovi autori che, utilizzando principalmente ChatGPT e altri tool di intelligenza artificiale, da qualche anno hanno inondato gli store digitali di libri… poco umani!
I primi libri scritti dalle intelligenze artificiali
Prima che inondassero gli store digitali di contenuti spesso – almeno per il momento – noiosi e di scarso appeal letterario, i libri scritti dalle AI sono stati materia di sperimentazione artistica e tecnologica. Nel 2017, ad esempio, fu pubblicato lo strano volume 1 the Road, una sorta di remake del libro cult On the road di Jack Kerouac [qui ne abbiamo raccontato le fantastiche copertine]. Il testo questa volta era però scritto da un computer e dai suoi sensori mentre veniva trasportato in viaggio lungo la celebre rotta del romanzo originale.

Nel 2019 un altro libro interamente scritto da un’intelligenza artificiale venne pubblicato dalla celebre casa editrice Springer. Dobbiamo dire che il contenuto non era dei più entusiasmanti: si trattava infatti di una assai noiosa sintesi di oltre 50mila paper scientifici che parlano di batterie e ioni di litio.
A partire dal 2022 comparvero nei negozi online molti libri per bambini scritti da autori grazie a un uso massiccio dell’AI. “The Wise Little Squirrel: A Tale of Saving and Investing” è uno di questi: fu scritto e illustrato in circa un giorno grazie a ChatGPT. Bisogna però dire che – pregio letterario a parte – i risultati in termini di vendite sono finora assai deludenti: gli autori hanno impiegato poco tempo per realizzarli, grazie alle intelligenze artificiali, ma hanno venduto solo qualche decina di copie.
Scrittori umani contro le intelligenze artificiali?
Se molti autori al momento non vedono modelli di AI in grado di generare testi che possano rimpiazzare totalmente il proprio lavoro, alcuni stanno iniziando a preoccuparsi. Ciò che spaventa di più delle AI in questo caso è la grande quantità di libri che si potrebbe riversare sul mercato, creando confusione e diluendo “la proposta umana”: quella che, almeno per ora, ha maggiore qualità.
Al momento, infatti, non ci sono dubbi sul fatto che i grandi scrittori scrivano libri decisamente più interessanti rispetto a quelli proposti utilizzando gli strumenti di AI.

Nell’estate del 2024 il New York Times divertì i suoi lettori con un esperimento: propose due “letture da spiaggia”, due storie brevi e godibili da leggere sotto l’ombrellone. Una era stata scritta dall’autrice statunitense di best seller Curtis Sittenfeld. L’altra dall’intelligenza artificiale generativa ChatGPT. La famosa testata americana chiedeva ai suoi lettori di indovinare quale storia fosse stata realizzata dalla scrittrice in carne e ossa.
Il confronto tra le due scritture era abbastanza impietoso e la scrittrice umana vinse a mani basse. Ma chissà come andrà avanti questa storia…
E voi che ne pensate dei libri scritti dalle intelligenze artificiali? Preferite ancora i volumi immaginati e realizzati da persona in carne e ossa? Siete curiosi dei nuovi orizzonti che questa tecnologia aprirà all’editoria?