Intervista ad Aisle6ix – Sydney

Intervista ad Aisle6ix – Sydney

Jenny Zegenhagen Pubblicato il 11/19/2018

Lo studio serigrafico  Aisle6ix Industries è stato fondato da Shannon McKinnon nel 2000. Inizialmente avviata come marchio di T-shirt, l’azienda è cresciuta rapidamente diventando un fiorente studio serigrafico al servizio di imprenditori creativi, agenzie e società di prodotti di consumo. I sei dipendenti stampano qualsiasi cosa, dalle T-shirt e i poster agli adesivi e le arti figurative, organizzando persino delle attività di stampa dal vivo in occasione di eventi in tutta l’Australia.

Ho avuto l’occasione di fare due chiacchiere con Shannon, con cui ho lavorato alcuni anni fa, in merito al panorama della stampa in Australia e su quello che prevede sarà il futuro della serigrafia. Lavorare con Aisle6ix è sempre stato fantastico. Fortemente influenzata dall’arte, dalla musica e dai creativi con cui collabora, Aisle6ix si compone di curiosi artigiani che non temono di spingere la stampa oltre i suoi limiti.

Qual è la storia dello studio, come hai iniziato?

Sono un grande fan del marchio di abbigliamento australiano Mambo. Sforna sempre articoli originali e all’inizio il mio progetto era proprio di avviare Aisle6ix come marchio di T-shirt. Mi ha sempre incuriosito la serigrafia come forma d’arte, e nei miei anni da ventenne ho studiato le tecniche serigrafiche.

Qualche anno dopo mi sono trasferito a Londra e ho lavorato in una tipografia chiamata Photofit. È stata un’esperienza di apprendimento importantissima per me, e gran parte di ciò che ho imparato in quella tipografia lo adopero oggigiorno nella mia attività. Sono rimasto a Londra per due anni, dopodiché mi sono trasferito a Melbourne e ho lavorato in un’altra tipografia chiamata Screenplay. Successivamente mi sono trasferito a Sydney e ho partecipato al programma NEIS gestito dal governo australiano: invece di ricevere i sussidi di disoccupazione, frequenti un breve corso di imprenditoria, redigi un business plan e lo metti in pratica finanziandolo con i sussidi che avresti ricevuto.

È così che è nata Aisle6ix Industries. Ho condiviso uno studio con un paio di amici e l’attività si è sviluppata da lì. Sono passati sette anni e Aisle6ix è più attiva che mai; ora abbiamo sei dipendenti e spediamo T-shirt e stampe in tutta l’Australia.

La nostra clientela è composta da agenzie pubblicitarie e creative, marchi di birra artigianale, merchandise di gruppi musicali tra cui magliette e poster, bar, attività di torrefazione, studi di tatuaggi, marchi di motociclette e automobili. Ci piace stampare fantastiche opere d’arte, e tutto ciò che stampiamo avviene rigorosamente a mano. Tutti gli inchiostri vengono mescolati a mano, il che significa che deteniamo il controllo su ogni singola fase del processo. Nel nostro lavoro mettiamo l’anima e la nostra passione per l’arte e per tutto ciò che riguarda la serigrafia.

Di recente sono stati compiuti dei passi in avanti nel campo della stampa australiana? Inoltre, c’è qualcosa nel mercato internazionale che ritieni manchi in Australia?

Per quanto riguarda le nuove tecnologie, stiamo vedendo molti fornitori di attrezzature, in particolare M&R, aprire i canali di distribuzione e far arrivare prodotti dall’estero, il che è fantastico perché riceviamo i dispositivi più all’avanguardia da impiegare nei nostri negozi e studi, e questo era decisamente qualcosa che mancava!

Insieme ai fornitori di nuove attrezzature, stiamo anche assistendo alla commercializzazione di una nuova tecnologia di inchiostri la quale impiega inchiostri acrilici a base d’acqua davvero ottimi. C’è anche l’inchiostro australiano Permaset, che abbiamo iniziato ad usare nello studio per stampare T-shirt e poster. Sarebbe bello se altri marchi oltreoceano portassero i loro prodotti in Australia, considerando il bel sole che abbiamo. Gli australiani possiedono molti marchi di T-shirt, quindi avrebbe senso immettere nuovi prodotti sul mercato.

La serigrafia è un processo ancora piuttosto manuale, sebbene il mondo si stia sempre più digitalizzando: in che modo la digitalizzazione ha aiutato i tipografi e la stampa in generale?

Nella sua forma più semplice, la digitalizzazione ha aiutato a perfezionare e semplificare il processo, e uno dei più grandi cambiamenti è stato il passaggio dal Rubylith all’acetato con cui è possibile produrre positivi per i quadri serigrafici. Nel nostro studio utilizziamo l’acetato che viene stampato in digitale. La tecnologia è progredita a tal punto che ora è possibile stampare il materiale grafico direttamente sul telaio, e ciò ottimizza il flusso di lavoro perché significa che non occorre mantenere i positivi della pellicola.

Come impieghi i social media per promuovere la tua attività?

I social media svolgono un ruolo importante nella promozione dello studio. Oltre al passaparola, è così che facciamo conoscere la nostra attività sul mercato. Il canale principale che utilizziamo è  Instagram, ma abbiamo anche delle pagine su  Facebook e Pinterest, in quanto più il canale è visivo, migliori sono i risultati che otteniamo.

Da chi o cosa trai ispirazione?

Ci sono un’infinità di cose da cui traggo ispirazione, tra queste le riviste come Very Nearly Almost, Juxtapoz e Adbusters. Altre fonti d’ispirazione sono la street art, la musica, Instagram, il vintage, Pinterest e i nostri clienti e amici che invogliano costantemente lo studio a lavorare con nuovi materiali grafici.

Siete uno studio molto creativo e non avete di certo paura di sperimentare, collaborare con gli artisti e capire come poter realizzare un’idea. C’è dell’arte nel vostro lavoro o non fate distinzione fra le due cose?

Le collaborazioni sono parte integrante della nostra attività in quanto è in continua evoluzione. Di recente, nell’ambito dei festeggiamenti per il 5° compleanno del nostro studio, abbiamo collaborato con dieci dei nostri artisti preferiti per i quali abbiamo stampato dei lavori o di cui siamo stati fan. Tra questi vi erano Ben Brown, Glenno, Sindy Sinn, Steve Cross, Lynes & Co, Billy Zammit, Greg Beer, Nathan Pickering, Honey Rogue Design, West Objects Workshop. È difficile fare una distinzione tra ciò che è arte e ciò che è il nostro operato essendo due facce della stessa medaglia; scegliamo di lavorare con artisti travolgenti che si affidano alla nostra abilità e alle nostre competenze per ottenere un risultato sensazionale.

Di recente l’analogico è tornato di moda, ad esempio sotto forma di dischi in vinile o di stampa letterpress. Cos’è che, secondo te, ha riportato in auge i prodotti analogici di alta qualità?

Credo che il ritorno dell’artigianato abbia molto a che vedere con la correlazione tra movimento hipster e chi ha capito che veloce, rapido ed economico non sono sinonimi di durevolezza. La gente vuole conoscere la storia di un prodotto, sapere come è realizzato e, se possibile, essere coinvolta. Il movimento hipster ha giocato un ruolo importante in questo, perché ha promosso il ritorno degli oggetti di qualità fatti a mano mettendone a nudo le radici.

Tra i mezzi più innovativi degli ultimi 3-4 anni, c’è qualcosa che ti ha colpito in maniera particolare?

L’ascesa della stampa Risograph è stata particolarmente interessante. Sebbene sia digitale, ha quell’elemento di sorpresa che mi intriga perché ogni stampa è diversa dall’altra. Sono inoltre felice di assistere allo sviluppo del movimento dei poster grazie a persone come Mondo. Negli Stati Uniti, a partire dai poster cinematografici a cui hanno conferito una nuova natura forse mai esistita prima, hanno dato ad artisti meravigliosi come Ken Taylor e We Buy Your Kids una vetrina per i loro lavori.

Come vedi il futuro della serigrafia?

Per lo studio il futuro risiede nella stampa a mano, ma portata a un livello fuori dal comune. Ho intenzione di modernizzare l’attrezzatura, quindi impiegheremo le ultime tecnologie e le combineremo con la nostra passione e competenza per mostrare ciò che sappiamo fare. È una sorpresa continua: tutto questo e le richieste dei clienti ci incoraggiano a superare i nostri limiti, quindi non so quale piega prenderà il prossimo anno per i progetti a cui lavoreremo, ma di sicuro sarà sempre emozionante. Il futuro della serigrafia, in generale, non ha limiti; acquisiamo sempre nuove competenze e lavoriamo con diversi materiali e artisti per realizzare prodotti sorprendenti. Dacci qualcosa di piatto e proveremo a stamparci sopra.