Breve storia del collage, per immagini

Breve storia del collage, per immagini

Giovanni Blandino Pubblicato il 9/18/2023

Il collage è una tecnica semplice, almeno all’apparenza. Si prende un supporto – una tela, una scultura tridimensionale o in alcuni casi un canvas digitale – e vi si incollano frammenti di ogni tipo: pagine di giornale, ritagli di fotografie, carte, disparati materiali. Il tutto può essere eseguito anche in maniera casuale.

Questi frammenti, ricomposti in una nuova immagine, creano spesso qualcosa di nuovo e sorprendente: acquisiscono nuovi significati, stupiscono e a volte inquietano. È questa l’arte del collage!

La tecnica del collage in realtà è un’invenzione relativamente recente: ha poco più di 100 anni di vita. Si dice che a inventarla sia stato il cubista Georges Braque ispirato da un particolare negozio di carta da parati ad Avignone. È andata veramente così?

Oggi vi accompagniamo in una breve storia del collage, anche grazie alle immagini e moltissime opere. Siete pronti a lasciarvi ispirare?

Il primo collage della storia: Braque usa la carta da parati

La tecnica del collage artistico nasce con le avanguardie pittoriche di inizio Novecento e ha due padri: Pablo Picasso e Georges Braque. Secondo molti il primo collage artistico mai realizzato sarebbe rappresentato dall’opera Natura morta BACH realizzato da Georges Braque nel 1912.

Un collage o papier collé di Georges Braque. Immagine: artesvelata.it
Un collage o papier collé di Georges Braque. Immagine: artesvelata.it

Alcuni riferiscono che alla nascita di questo nuovo procedimento artistico abbia contribuito una passeggiata di Braque per le vie di Avignone e un negozio di carta da parati. È qui infatti che l’artista francese vede una particolare carta a grana di legno, se ne innamora, la compra e subito inizia a sperimentare: la ritaglia e ne incolla alcuni pezzi su grandi disegni a carboncino.

La tecnica – chiamata in quel periodo papier collé (letteralmente dal francese: carte incollate) – è qualcosa di completamente nuovo e crea una rottura imprevista con l’arte figurativa. Braque mostra le sue opere all’amico Pablo Picasso che ne è subito entusiasta e anche lui inizia a sperimentare con il collage artistico.

I collage di Pablo Picasso: perché non inserire una corda come cornice?

Pablo Picasso subito spinge questa tecnica oltre il limite: incolla diversi strati di carta, inserisce spartiti musicali, frammenti di corpi, volti, carte da parati. In un’opera – Natura morta con sedia impagliata, del 1912 – usa addirittura una corda a fare da cornice. È l’inizio del Novecento e tutto questo non si è mai visto prima di quel momento.

Pablo Picasso, Natura morta con sedia impagliata, 1912. Immagine: artesvelata.it
Pablo Picasso, Natura morta con sedia impagliata, 1912. Immagine: artesvelata.it

Il nuovo uso di prodotti che vengono dalla cultura di massa – come giornali, carta da parati e altri oggetti comuni come gli spartiti – ispira i pittori di diverse avanguardie: il futurista Giacomo Balla crea quelle che lui chiama carte colorate mentre Umberto Boccioni dipinge scene di potenza bellica direttamente su una carta di giornale.

La Carica di lancieri di Umberto Boccioni (del 1915) è dipinta su fogli di giornale. Immagine: analisidellopera.it
La Carica di lancieri di Umberto Boccioni (del 1915) è dipinta su fogli di giornale. Immagine: analisidellopera.it

I “cadaveri squisiti” dei surrealisti: il collage come gioco creativo

I collage sono anche un potentissimo gioco creativo e in questo senso erano utilizzati dai pittori surrealisti. Molti collage artistici furono creati ad esempio in un particolare fine settimana del febbraio 1938 quando gli artisti surrealisti André Breton, la sua seconda moglie Jacqueline Lamba e Yves Tanguy si ritrovarono insieme per applicare la famosa tecnica compositiva dei cadaveri squisiti (in francese cadavre exquis).

I cadaveri squisiti: collage collaborativi realizzati dai surrealisti.
I cadaveri squisiti: collage collaborativi realizzati dai surrealisti.

L’espediente creativo di questa tecnica è decisamente giocoso: i pittori – solitamente tre o quattro partecipanti – si riunivano attorno a una tavola e componevano una frase o un quadro apponendo ognuno una parola o un ritaglio senza vedere quello che gli altri avevano già posizionato. Altre volte invece i cadaveri squisiti erano realizzati collaborando insieme a una stessa figura.

Ma ci sono esempi di collage anche in altre avanguardie pittoriche. Una delle poche artiste Dada donne, la tedesca Hannah Höch, usa questa tecnica come provocazione politica e ne fa delle opere stupende.

La provocazione di Hannah Höch. Il collage dal titolo “Taglio con il coltello da cucina Dada attraverso l'ultima epoca culturale 'grassa' di Weimar in Germania”
La provocazione di Hannah Höch. Il collage dal titolo “Taglio con il coltello da cucina Dada attraverso l’ultima epoca culturale ‘grassa’ di Weimar in Germania”
“Modenschau” (Fashion show), un collage dell’artista tedesca Hannah Höch realizzato nel 1935
“Modenschau” (Fashion show), un collage dell’artista tedesca Hannah Höch realizzato nel 1935

I collage sono arte pop: la seconda metà del Novecento

Ma la tecnica del collage continua a ispirare gli artisti anche dopo la Seconda guerra mondiale. In particolare è la Pop Art: il movimento artistico che utilizza come materia numerosi oggetti e immagini della realtà quotidiana.

Famosissimi, ad esempio, sono i collage dell’artista americano Robert Rauschenberg. Il pittore – così raccontano – portava nel suo studio tutti gli oggetti che lo interessavano e che avvistava per le strade di New York: qui diventavano parte integrante del suo lavoro.

Il collage “Signs” di Robert Rauschenberg. Immagine: hindmanauctions.com
Il collage “Signs” di Robert Rauschenberg. Immagine: hindmanauctions.com

Qualche decennio dopo, negli anni Ottanta, l’artista pop britannico David Hockney è invece tra i primi a sperimentare la tecnica del collage fotografico con opere divenute oggi iconiche. Si tratta di immagini molto grandi realizzate grazie a una composizione da diverse foto ritagliate e sovrapposte.

Un fotocollage di David Hockney del 1986. Immagine: contemporaryartissue.com
Un fotocollage di David Hockney del 1986. Immagine: contemporaryartissue.com

Negli stessi anni il collage influenza anche i registi, entrando a far parte delle tecniche cinematografiche più bizzarre. Un esempio sono i collage animati di Terry Gilliam che hanno accompagnato i surreali sketch e i film del collettivo comico inglese Monty Python [qui abbiamo parlato della storia di Terry Gilliam e dei suoi collage].

Collage contemporanei: una tecnica sempre viva

La tecnica del collage non sembra essere passata di moda, anzi ha sempre con sé una particolare forza creativa che raccoglie e reinterpreta gli elementi della nostra vita quotidiana.

Ci sono, per citarne alcuni, i collage tipografici del designer italiano Lorenzo Petrantoni o gli esseri immaginari (Imaginary beings) dell’illustratrice americana Johanna Goodman: innumerevoli creazioni surreali e strampalate presentate come abiti da indossare fatti di nuvole, paesaggi, rocce e treni.

Gli esseri immaginari di Johanna Goodman. Immagine:.johannagoodman.com
Gli esseri immaginari di Johanna Goodman. Immagine:.johannagoodman.com

L’artista greco Charis Tsevis invece utilizza immagini, pubblicità e riviste degli anni Cinquanta e Sessanta come materiale per le sue creazioni più nostalgiche di quegli anni. Questo genere di collage vengono chiamati anche fotomosaici. L’artista francese Julien Pacaud realizza ipnotici collage digitali mescolando immagini vintage con arte geometrica e paesaggi surreali. Deborah Stevenson utilizza il vecchio stile del collage su carta mescolando con ironia immagini dell’arte ormai diventate iconiche con frammenti di immagini commerciali e quotidiane.

Un collage o fotomosaico della serie Endless Summer di Charis Tsevis. Immagine: keblog.it
Un collage o fotomosaico della serie Endless Summer di Charis Tsevis. Immagine: keblog.it

Infine una delle principali artiste africane contemporanee, la keniana Wangechi Mutu, adopera la tecnica del collage per realizzare misteriosi volti di donne che sembrano incorporare su di loro segni, linguaggi e desideri decisamente contrastanti. In questi collage c’è tutto: identità culturale, moda, politica e storia coloniale.

I collage dell’artista kenyana Wangechi Mutu. Immagini: saatchigallery.com
I collage dell’artista kenyana Wangechi Mutu. Immagini: saatchigallery.com

Anche a voi entusiasma la tecnica del collage? Avete degli artisti e artiste da aggiungere alla lista e che vi ispirano per le vostre creazioni?