Audi crea una pubblicità senza inchiostro per la sua nuova supercar elettrica

Audi crea una pubblicità senza inchiostro per la sua nuova supercar elettrica

Thibaud Genevois Franchi Pubblicato il 11/19/2021

Una pubblicità innovativa e creativa

È piuttosto raro vedere qualcosa fuori dall’ordinario nei media tradizionali come la stampa. Tuttavia, il marchio tedesco Audi è stato molto creativo nel promuovere il suo nuovo veicolo elettrico Audi RS e-tron GT con una nuova pubblicità senza inchiostro. Come? Con la tecnica di stampa a rilievo.

Questa ingegnosa comunicazione mette in parallelo un’auto senza benzina e una stampa senza inchiostro. Trasmette quindi un messaggio di rispetto ambientale che il brand vuole trasmettere, oltre ad offrire un’esperienza sensoriale al tatto che senza dubbio sorprenderà e conquisterà i lettori.

Pubblicità Audi senza inchiostro. Crediti: Audi

Ecco allora che sono il rilievo, la profondità e le ombre a rendere leggibile il messaggio. La stampa a rilievo è stata eseguita con quattro livelli di altezza, consentendo così una grande precisione nell’illustrazione delle linee e dei volumi del veicolo. Per realizzare questa comunicazione, l’agenzia pubblicitaria DDB Spagna ha collaborato con i due marchi di stampa Esquire e GQ durante tutto il processo per la distribuzione nei numeri di luglio e agosto delle riviste.

Pubblicità Audi senza inchiostro. Crediti: Audi

Una tecnica secolare

La goffratura è una tecnica utilizzata per la prima volta nel XVI secolo dai rilegatori per dare rilievo alle copertine dei libri. Ciò ha permesso di abbellire i libri e conferire alle opere nobiltà e prestigio. Caduto in disuso e poi dimenticato, il rilievo è stato riscoperto molto più tardi in Inghilterra. In Germania a Karlsruhe, i fratelli Bauerkeller lo usarono per la tipografia nel 1834. Poi si stabilirono a Parigi e con l’aiuto di Gutsch realizzarono dei rilievi in diversi colori. Utilizzarono, quindi, questa tecnica per produrre mappe in rilievo che chiamano “geomontografia”. La prima carta in rilievo del 1839, quella di Parigi, fu quindi realizzata e modificata. Sarà seguita da una mappa di New York (più precisamente, una carta di Manhattan) e poi da una seconda edizione, sempre di Parigi, nel 1846.

Più che una novità, questa tecnica di “geomontografia” è anche un’opportunità poiché consente ai non vedenti di beneficiare della cartografia, cosa che fece in particolare Laas d’Aguen, allora supervisore presso l’Istituto nazionale per i giovani non vedenti, nel migliorare il processo per la progettazione di carte semirigide.

Oggi, la goffratura è tornata alla ribalta ed è molto popolare. Viene regolarmente utilizzata per molte forme di comunicazione come packaging, biglietti da visita o biglietti di auguri, ma più raramente nella pubblicità. Aiuta a mettere in risalto le immagini e offre un aspetto elegante e raffinato.

Isole britanniche, dal libro di William Moon. Crediti: dominio pubblico

In concreto, come funziona?

La goffratura cattura lo sguardo e fa venire voglia di toccarla. È una tecnica di stampa che può essere applicata a molti supporti come carta, cartone o tessuto. Il processo è semplice poiché consiste nel rialzare un supporto a memoria di forma mediante pressione. Inserito in uno stampo, il supporto viene pressato tra una parte incisa ad intaglio, con o senza la corrispondente controparte. Questa tecnica non può quindi essere applicata solo su un lato. Per la goffratura bifacciale i supporti devono necessariamente essere incollati.

Partecipazione. Crediti: Badcass

Una tecnica già utilizzata dalla rivista Run

L’agenzia DDB rivendica la prima pubblicità stampata in rilievo e senza inchiostro in Spagna per Audi, ma questa tecnica era già stata utilizzata altrove. In particolare dalla rivista Run che aveva realizzato nell’aprile 2016 una quarta di copertina utilizzando lo stesso metodo.

Creata dallo stampatore belga Corelio Printing, la copertina presentava goffratura abbastanza distinguibile ad occhio nudo, ma inconfondibile al tatto, di un’impronta di una scarpa da basket. Corellio Printing all’epoca aveva offerto a Nike due tecniche per la foto di un’impronta di una scarpa da basket con un effetto tattile: la vernice selettiva 3D e il rilievo a secco. Il brand aveva preferito la seconda opzione per restare su un effetto naturale con una carta grezza e sobria. La goffratura era stata eseguita con lastre metalliche e su due livelli di profondità.

Rivista Run-Nike. Crediti: Nike
Rivista Run-Nike.Crediti: Nike
Rivista Run-Nike. Crediti: Nike

Audi, specialista nella pubblicità tattile

Già nel 2012 Audi aveva dimostrato grande creatività lanciando una campagna stampa per la nuova Audi Quattro. All’epoca, l’agenzia DDB Italia aveva trovato un trucco semplice, poco costoso e molto ingegnoso per comunicare il lato da fuoristrada del veicolo. Aveva infatti preso un foglio di carta stropicciato e lo aveva inserito in riviste dedicate agli sport invernali e alla montagna. Il foglio spiegazzato rappresentava la montagna e il suo colore la neve. DDB Italia aveva aggiunto una firma, il logo del marchio, e basta. Non c’era bisogno di altro: un annuncio efficace che ha stuzzicato la curiosità dei lettori.

Audi-Quattro. Crediti: Nike