Come aprire un temporary shop: la normativa

Come aprire un temporary shop: la normativa

Sarah Cantavalle Pubblicato il 3/6/2020

Come aprire un temporary shop

Il temporary shop, o pop-up store, prevede l’apertura di un negozio per un periodo limitato di tempo (lo raccontiamo qui), che di solito varia da 1-2 settimane a un paio di mesi. Molto utilizzati dai grandi brand per testare nuovi prodotti o lanciare iniziative promozionali mirate, questi esercizi commerciali richiedono un’attenta pianificazione e sono soggetti alla maggior parte dei vincoli legali e fiscali dei negozi tradizionali.

Vediamo quali sono gli step da seguire per aprire un negozio temporaneo.

Normativa temporary shop
Come aprire un temporary shop

Il business plan
Come tutti i progetti imprenditoriali, per aprire un negozio temporaneo dovrai preparare un business plan che riassuma in modo sintetico ma dettagliato gli aspetti più importanti:

  1. Un breve sommario che descrive in poche righe l’idea alla base dell’attività, la clientela a cui si rivolge, la/le location che intendi usare e i prodotti/servizi offerti.
  2. Una descrizione dettagliata del progetto che include gli obiettivi del negozio e la durata prevista, la struttura societaria, eventuali partnership, e la suddivisione dei ruoli tra i dipendenti.
  3. Un’analisi del mercato che prende in considerazione i concorrenti, la tipologia di pubblico a cui ci si rivolge, le opportunità di mercato che desideri sfruttare e la proposta di valore legata alla nuova attività temporanea.
  4. Strategie commerciali e di marketing: In questa sezione dovrai descrivere quale tipo di esperienza di acquisto intendi offrire alla clientela, tenendo in considerazione anche le fasi precedenti e successive alla vendita. Specifica il tipo di allestimento, la merce a disposizione, le iniziative pubblicitarie e di marketing previste, e spiega nel dettaglio i benefici offerti dai singoli prodotti/servizi.
Business plan per negozio temporaneo
Business plan per negozio temporaneo
  1. Location: descrivi quali caratteristiche dovrebbe avere il luogo di apertura (posizione, traffico pedonale, vicinanza ai parcheggi) ed elenca i vari locali disponibili, identificandone pregi e difetti in funzione del pubblico a cui vuoi rivolgerti. Ti aiuterà a scegliere la location migliore per il tuo negozio.
  2. Gestione aziendale: qui andranno inseriti tutti i dettagli operativi e le procedure amministrative, legali e fiscali da assolvere prima dell’apertura. Specifica tutto ciò che ti serve per partire (arredo, dipendenti, espositori, ecc.) e aggiungi anche le informazioni legate alla gestione ordinaria del negozio: processo di vendita, gestione del personale e del magazzino, servizio clienti, orari di apertura, ecc.
  3. Piano economico-finanziario: descrivi le principali fonti di finanziamento, le varie voci di costo e di guadagno previste, i flussi di cassa e il break even point, ovvero quante unità di prodotto/servizio devono essere vendute per raggiungere il pareggio tra i costi e i ricavi.
  4. Un’appendice in cui allegare contratti e accordi legali, esempi di pubblicità, descrizioni prodotto o altre informazioni utili.

Creare un business plan completo e dettagliato ti permetterà di pianificare al meglio ogni dettaglio operativo e strategico, aumentando le probabilità di successo del tuo temporary shop.

Normativa Temporary Shop: Il contratto di locazione

Una volta scelta la location più adatta al tuo negozio, dovrai firmare un contratto con il proprietario del locale scelto. In questi casi, è possibile utilizzare un contratto di locazione di tipo transitorio, che consente affitti di durata inferiore rispetto a quella normalmente prevista dalla legge, fino a un massimo di 18 mesi. Per essere valido, il contratto va redatto in forma scritta, firmato e registrato presso un ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate. A livello fiscale, i canoni di locazione a uso transitorio sono soggetti a tassazione Irpef (per il locatore) e all’imposta di registro, da dividere a metà tra locatore e conduttore.

Contratto di locazione transitoria
Contratto di locazione transitoria

Normativa Temporary Shop: Apertura partita IVA e iscrizione al Registro delle Imprese

Se non sei già in possesso di una partita IVA, dovrai aprirne una e iscriverti al Registro delle Imprese della Camera di Commercio della tua città di residenza. Tale iscrizione non è obbligatoria se il negozio resterà aperto per un lasso di tempo inferiore o uguale a 30 giorni. Tuttavia, se la durata è inferiore ai 30 giorni ma il punto vendita verrà aperto e chiuso in luoghi diversi, dovrai eseguire comunque l’iscrizione al Registro delle Imprese. Infine, ricordati di inoltrare l’iscrizione all’INPS per te stesso ed eventuali dipendenti, in modo da regolarizzare la vostra posizione previdenziale.

Presentazione della SCIA in Comune

La Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) va presentata nel Comune dove si intende aprire il temporary store prima dell’avvio dell’attività. Per poterla presentare, è necessario soddisfare alcuni requisiti:

Requisiti soggettivi

Per la vendita al dettaglio di prodotti non alimentari è necessario soddisfare solo i requisiti morali descritti nell’articolo 71, comma 1, D.Lgs. n. 59/2010, inerenti all’assenza di condanne per reati di vario genere. Nel caso in cui invece il negozio venda prodotti alimentari, devi possedere almeno uno dei seguenti requisiti professionali:

  • Aver frequentato un corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti, istituito o riconosciuto dalla tua Regione;
  • Aver lavorato nel settore alimentare per almeno due anni (anche non continuativi) nel quinquennio precedente alla richiesta;
  • Aver conseguito un diploma di scuola superiore, di laurea o di una scuola ad indirizzo professionale attinente al commercio, preparazione o somministrazione di alimenti.

Requisiti oggettivi

I locali in cui si svolgerà l’attività commerciale devono avere una destinazione d’uso compatibile con quella prevista dal piano urbanistico comunale e devono essere rispettate le norme e le prescrizioni vigenti in materia di tutela ambientale, salute nei luoghi di lavoro, sicurezza alimentare, igiene, ecc.

La SCIA andrà ripresentata anche al momento della chiusura del negozio temporaneo. Nel caso di riapertura di un nuovo punto vendita, dovrai ripetere l’intera procedura.