Quali sono gli elementi di una serie tv di successo? Originalità, sceneggiatura, attori, saper precedere i tempi? Difficile dirlo. Sicuramente c’è un elemento comune a tutte le serie più riuscite: trascinano lo spettatore in un mondo a sé stante. E lo fanno già a partire dai titoli di testa.
Oggi vi raccontiamo l’arte tipografica e le curiosità dietro ad alcune delle serie tv più famose di tutti i tempi. Dai fotogrammi che ci portano nella cittadina di Twin Peaks alla tavola periodica di Breaking Bad, passando per la mappa Game of Thrones e il piccolo capolavoro tipografico di Stranger Things: due serie, queste ultime, che ritorneranno prestissimo sui nostri schermi.
Vi avvertiamo di una cosa però: sarà difficile non andare a ripescare i vecchi episodi dopo questa lettura!
Game of Thrones

Se ne sta già parlando da mesi e mesi: ad aprile uscirà l’ottava stagione di una delle serie più viste, discusse e attese degli ultimi anni – Game of Thrones.
Nel 2011, l’anno di uscita della prima stagione della serie, la sigla di Game of Thrones si è aggiudicata l’Emmy Award al miglior design dei titoli di testa. Curioso è andare a scoprire che per il titolo della serie fantasy più rivoluzionaria di sempre è stata utilizzata una versione modificata di uno dei font più comuni al mondo: il Trajan.
Come suggerisce il nome, il font nasce dall’incisione che fascia la base della Colonna Traiana innalzata a Roma nel II secolo d.C. dall’imperatore Traiano per celebrare la conquista della Dacia. La forma moderna del font si deve invece al designer Carol Twombly che nel 1989 ha ridisegnato il carattere per la Adobe.
Epico, elegante, potente: forse sono state queste caratteristiche a far sì che tanti, forse troppi film e blockbuster abbiano utilizzato il Trajan nelle loro locandine, poster e versioni DVD (è successo così spesso da aver attirato l’ironia di alcuni addetti ai lavori). Ma poco importa, il logo di Game of Thrones è anche perfetto per introdurre all’atmosfera della serie. La versione modificata del Trajan acuisce l’epicità del font originale. Non a caso il font di Game of Thrones è stato utilizzato più volte in alcuni manifesti politici di Donald Trump – il che non è stato troppo gradito dalla HBO.
Breaking Bad

Lo sviluppo della personalità del protagonista è anticipato dai titoli di testa, con l’uso sapiente di un doppio font: l’Arial MT Bold e il Bundy.
L’Arial è uno dei font più distribuiti al mondo tanto da essere incluso in Windows: nella sigla di Breaking Bad viene utilizzato nei due elementi della tavola periodica (il Bromo e il Bario) che vanno a comporre parte del titolo della serie. Il protagonista, Walter White, all’inizio della serie è infatti un modesto insegnante di chimica. Il Bundy, che completa il titolo, mostra invece la disgregazione della sua vita e lo sviluppo in negativo del suo personaggio – per il nostro piacere di spettatori.
La sigla di Breaking Bad ha vinto un totale di 94 premi di settore ed ha ricevuto una nomination 240 volte. Non a torto: fa ancora effetto guardare di nuovo questa sequenza dopo tanti anni vero?
Twin Peaks

Passiamo da un capolavoro a un altro: Twin Peaks. Basta questo nome perché molti di noi sentano uno strano brivido percorrere la propria schiena.
Il primo episodio della serie cult creata da Mark Frost e David Lynch andò in onda negli Stati Uniti nell’aprile del 1990. Nella sigla due elementi sono indimenticabili: la colonna sonora di Angelo Badalamenti e il lettering del titolo. Entrambi gli elementi hanno caratteristiche simili accentuate dalle quotidiane immagini nello sfondo: c’è qualcosa di tranquillo e familiare in questi due elementi, ma c’è anche qualcosa di profondamente straniante. Il font utilizzato per il titolo è l’ICT Avant Garde Gothic. Ma è l’outline verde acido della scritta che mette in crisi tutta la tranquillità che quella scritta potrebbe infondere.
https://youtu.be/i7d0Lm_31BE
In un’intervista Mark Frost descrive la prima volta che vide la scena iniziale montata con la colonna sonora realizzata da Lynch e Badalamenti, a bocca aperta esclamò: “questa cosa… funzionerà!”
Stranger Things

Chiudiamo con quello che è un piccolo capolavoro di grafica e tipografia: la sigla di Stranger Things. Nessuno dei fan della serie potrebbe mai saltarla a cuor leggero.
E in effetti riesce a far quello che ogni buona sigla dovrebbe fare: far dimenticare che siamo nella nostra stanza, davanti a uno schermo, e portarci in un altro mondo… quello della fantascienza anni Ottanta omaggiata da Stranger Things!
Per i nomi degli attori è stato usato il font ITC Avant Garde (della stessa famiglia del font utilizzato per Twin Peaks e forse gli accostamenti non finiscono qui). Con il passare dei secondi si va a delineare il famoso logo della serie. Per realizzare il titolo è stato utilizzato l’ITC Benguiat, uno dei numerosi font realizzati da Ed Benguiat, longevo e importante designer di caratteri – oggi ha 91 anni – che nella sua vita professionale ha realizzato più di 600 font (tra cui anche la famiglia Avant Gard) e molti font di titoli cinematografici come il Pianeta della Scimmie.
La sigla è stata realizzata dall’agenzia di design Imaginary Forces, incaricata di portare avanti un compito ben preciso: riuscire a ricreare un’atmosfera da fantascienza anni Ottanta che allo stesso tempo risulti moderna. Per aiutarli in questo i fratelli Duffer, i creatori della serie, hanno fornito come esempio una quindicina di copertine di libri tra cui molte opere di Stephen King.
Il risultato lo conoscete tutti e per vedere i nuovi episodi della terza stagione non bisognerà aspettare troppo: luglio 2019.
E voi, quali di questi quattro titoli di testa reputate il più riuscito?